"Il gettito totale derivante da Imu e Tasi nel 2018 è stato di 21 miliardi e 983 milioni".
Sono questi i dati resi noti da Gian Paolo Oneto, a capo della direzione centrale per la contabilità nazionale all'Istat durante l'audizione presso la commissione Finanze alla Camera. Di questi, 19,9 miliardi provengono dall'imposta municipale sugli immobili mentre il restante 1 miliardo e 100 milioni dal tributo sui servizi indivisibili. Nello specifico nel 2018 l'Imu sarebbe in leggera riduzione e la Tasi sarebbe stabile.
Mentre l'imposta sugli immobili con conosce crisi a calare sono stati, invece, i prezzi delle abitazioni che, nel confronto con la media percentuale del 2010, nel primo trimestre di quest'anno sono diminuiti del 17,2% a causa della svalutazione delle case con una perdita di valore del 23,7%. L'Istat ha spiegato che la causa va ricercata nella "vischiosità dei prezzi" degli immobili con alcune variabili strutturale come l'invecchiamento della popolazione e la ripresa economica debole. Inoltre "nel 2018, le circa 850mila famiglie povere in affitto rappresentano quasi la metà (46,6%) di tutte le famiglie povere, a fronte di una quota di famiglie in affitto del 18,7% sul totale delle famiglie residenti". La situazione peggiore si registra al Sud dove i casi di povertà assoluta riguardano il 22,3% dei casi.
Durante i lavori dell'audizione si
è discusso anche della proposta di legge (AC 1429), la Nuova Imu, a firma del deputato leghista Alberto Gusmeroli, che dovrebbe portare all'unificazione di imposta sugli immobili e Tasi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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