Accertamento sull'Imu: cosa cambia per i coniugi

Problematiche sul pagamento dell'Imu delle annualità pregresse: in attesa che si pronunci a fine marzo la Cassazione, la soluzione potrebbe essere "intermedia". Ecco quale

Accertamento sull'Imu: cosa cambia per i coniugi

Sorgono ancora problematiche sul pagamento dell'Imu delle annualità passate per i coniugi residenti in Comuni diversi. Come si legge su una circolare del Mef, entrambe le abitazioni sarebbero esonerate. La soluzione, però, non soddisfa la Cassazione secondo la quale "l'esonero non spetta a nessuno dei due coniugi". Come riporta IlSole24Ore, il legislatore ha convertito il Decreto legge 146/2021 esonerando un solo immobile "scelto dai componenti del nucleo familiare".

Due diverse interpretazioni

Il problema, però, si pone sulla mancata efficacia retroattiva lascianto irrisolta la questione relativa alle annualità pregresse su cui la Corte Costituzionale si pronuncerà dopo l'udienza del prossimo 23 marzo. Intanto, però, va discusso come recuperare almeno i soldi del 2016 applicando la proroga di 85 giorni dell' ex articolo 67 del Dl 18/2020. A questo punto si fanno strada due diverse interpretazioni: una più restrittiva secondo la quale "nessuna delle due abitazioni va esonerata" e quella intermedia che riconosce l'esonero a una sola abitazione. Quest'ultimo caso trova molte conferme in diverse sentenze della Cassazione che stabilisce l'individuazione dell'abitazione considerata quella principale dal nucleo familiare.

I problemi con l'Ici

Il nodo, o l'inghippo che dir si voglia, nasce da diverse pronunce sull'Ici e non per l'Imu, il cui il riferimento alla "dimora abituale" appare coerente per l'Imposta comunale ma non per quella municipale dove la definizione di abitazione principale "richiede la coesistenza di dimora abituale e residenza anagrafica (come presunzione assoluta, non più relativa)". A questo punto si applicherà l'orientamento "costituzionalmente orientato" che attribuisce al Dl 146/2021 un'efficacia retroattiva in netto contrasto con la soluzione legislativa. Insomma, fin quando non si pronuncerà la Corte Costituzionale, si favorirà una chiave restrittiva che esclude l'esonero per entrambe le abitazioni ma senza l'applicazione di sanzioni.

L'Imu per i separati

Fortunatamente più chiara è la situazione per coniugi che decidono di separarsi ponendo fine al loro rapporto di convivenza anche se legamente non saranno separati o divorziati. Come ci siamo occupati sul Giornale.it, ci sarà l'esenzione dal pagamento dell'Imu sull'abitazone principale. Infatti, secondo quanto stabilito dall'ordinanza della Cassazione numero 893 del 13 gennaio 2022, nel momento in cui viene accertata la separazione non ci sarà più la differenza tra abitazione principale e secondaria venendo a mancare anche l'elemento del nucleo familiare che garantiva l'agevolazione perché, in questo caso, la separazione è qualcosa al di sopra delle parti.

Come riportato da ItaliaOggi, la motivazione si basa sul fatto che "qualora due coniugi non separati legalmente abbiano la propria abitazione in due differenti immobili, il nucleo familiare resta unico e, quindi, il contribuente non può avere diritto all'esenzione se l'immobile non costituisce anche la dimora abituale dei suoi familiari".

L'unica richiesta riguarda "l'unicità dell'immobile e la stabile dimora del possessore e del suo nucleo familiare", indipendentemente dal fatto che le abitazioni si trovino nello stesso Comune o in posti diversi.

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