Giornata difficile in Borsa per Tim, che ieri ha perso il 2,4% a 0,24 euro sulla notizia di perquisizioni da parte della Guardia di Finanza ai danni di un suo dipendente e di uno della società giapponese di consulenze e soluzioni Ict Ntt Data con l'ipotesi di corruzione tra privati.
Da quanto si apprende, gli indagati sono Simone De Rose, che in Tim è responsabile dal 2019 nell'ambito della funzione procurement per gli acquisti It e Ict Business, ed Emilio Graziano, che è procuratore di Ntt Data Italia. A seguito di «attività tecnica effettuata nell'auto di De Rose», si legge nel decreto di perquisizione, «si aveva contezza, nell'ambito di un rapporto di corruttela tra privati, della consegna di 50mila euro a De Rose da parte di Graziano il 22 febbraio 2024 (o comunque della consegna di parte della somma nell'ambito di un accordo per 50mila euro)». Si cita anche «un'ulteriore consegna di una busta, contenente verosimilmente denaro», il 15 maggio del 2024. Sono quindi due gli episodi finiti sotto la lente dalla Procura di Roma. L'inchiesta sarebbe un segmento di quella, avviata da alcuni pm capitolini tra cui Paolo Ielo, per corruzione e turbativa d'asta che ha portato all'arresto, tra gli altri, di Paolino Iorio, ex dg di Sogei, e dell'imprenditore Massimo Rossi.
Il gruppo Tim è parte lesa della vicenda e già lo scorso 18 ottobre, sull'uscita delle prime indiscrezioni di stampa sulla vicenda, aveva attivato un audit interno per accertare eventuali irregolarità. De Rose verrà adesso sospeso e sostituito con un altro responsabile acquisti.
Il gruppo guidato da Pietro Labriola aveva da subito diramato una nota per affermare che «collaborerà con gli inquirenti anche per ricostruire eventuali responsabilità a danno del Gruppo». Anche Ntt Data ha ribadito «la piena disponibilità a collaborare con le autorità competenti per l'accertamento dei fatti».
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