Inflazione, l'Istat aggiorna il paniere: ma è subito polemica

Entrano i tatuaggi e le lampadine led, escono le cuccette e i vagoni letto. Ma le associazioni dei consumatori contestano il "peso" delle singole voci contenute nel paniere per il calcolo dell'inflazione

Inflazione, l'Istat aggiorna il paniere: ma è subito polemica

Come accade periodicamente l'Istat ha aggiornato il paniere per il calcolo dell'inflazione, facendo entrare alcuni prodotti o servizi e togliendone altri. Tra le new entry del 2016 abbiamo il pantalone corto da uomo, i leggings bambina, i tatuaggi, i panni cattura polvere e le lampadine led. In tutto sono 1.484 i prodotti inseriti nel paniere, compresi i servizi integrati di telecomunicazione (tv, internet e voce) e l'alloggio universitario. Escono dal paniere le cuccette e i vagoni letto, ormai praticamente scomparsi. Tra le novità c'è la rilevazione dei prezzi delle automobili usate, che va ad integrare quella dei prezzi delle automobili nuove. Sono 80 i comuni capoluogo che quest'anno contribuiscono alla stima dell'inflazione. Ma, dopo la pubblicazione delle novità, scoppiano subito le polemiche.

Codacons: insensato diminuire peso dei trasporti nel paniere

Il Codacons giudica "incomprensibile" la variazione dei pesi che l’Istat attribuisce alle varie voci del paniere, con l’aumento del peso dei servizi ricettivi e di ristorazione e il calo della divisione trasporti. "Va bene inserire nel paniere i tatuaggi, le lampadine al led e i servizi integrati di telecomunicazione, perché negli ultimi anni tali prodotti sono entrati prepotentemente nella vita degli italiani", spiega il presidente Carlo Rienzi. "Il vero problema dell’inflazione - aggiunge - tuttavia, è rappresentato dai pesi che l’Istat attribuisce alle singole voci". Rienzi osserva che "negli ultimi anni le famiglie hanno tagliato fortemente proprio viaggi e cene al ristorante", mentre la voce trasporti "incide pesantemente sulle uscite mensili dei cittadini".

Adusbef-Federconsumatori: i parametri sono inadeguati

Quelli al paniere Istat sono "piccoli adeguamenti che non cambiano la sostanza", sostengono Federconsumatori e Adusbef. "Permangono, infatti, molte perplessità relative all'aggiornamento del paniere Istat", dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti delle due associazioni. Tuttavia, sottolineano Federconsumatori e Adusbef, "i parametri adottati, sotto diversi aspetti, risultano ancora inadeguati nel rilevare il reale andamento dei prezzi". Le associazioni dei consumatori ritengono che "per una maggiore attinenza alla realtà è fondamentale affrontare seriamente un riequilibrio dei pesi dei beni del paniere: rendendo più realistici i pesi assegnati ad alcune voci, come ad esempio quella importantissima relativa all'Rc auto".

"Inoltre - proseguono Federconsumatori e Adusbef - riteniamo sbagliata l'immissione avvenuta negli anni scorsi di prodotti tecnologici molto costosi, dalla diffusione ancora piuttosto limitata, la cui inevitabile caduta di prezzo condiziona al ribasso il tasso di inflazione in termini generali". Secondo le associazionei "questi beni dovrebbero inseriti nel paniere solo dopo aver raggiunto una soglia minima di diffusione, pari ad almeno il 20% della popolazione".

"La precisione e la verosimiglianza dei dati sui prezzi diffusi dall'Istat sono di vitale importanza per comprendere le dinamiche economiche e per adottare i necessari provvedimenti. Per questo riteniamo fondamentale la messa in campo di strumenti e risorse per una maggiore accuratezza delle rilevazioni territoriali", concludono le associazioni.

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