Intesa e Generali a duello sul risparmio

Obiettivo: le gestioni del gruppo olandese NN IP, un' operazione da 1,5 miliardi

Intesa e Generali a duello sul risparmio

Generali e Intesa potrebbero tornare a incrociare le spade a tre anni dal tentativo fallito della Ca' de Sass di scalare il Leone. Il nodo è quello del risparmio gestito e, più in dettaglio, almeno secondo fonti d'agenzia non confermate, riguarda NN Investment Partners (NN Group, con sede in Olanda). Un pacchetto da almeno 1,5 miliardi che interesserebbe, tra gli altri, anche a Dws, Allianz e Ubs. Tre anni fa la banca guidata da Carlo Messina guardava a Trieste per rafforzare la presa sul bancassurance e sul gestito, oltre che per arrestare eventuali abbracci con la Francia del colosso assicurativo. Oggi, rinsaldata in Italia la presenza di Intesa grazie all'integrazione di Ubi, il percorso di crescita per la prima banca italiana passa dal risparmio gestito. Settore su cui sta spingendo anche Generali, come più volte sottolineato dall'ad Philippe Donnet.

Il motivo è semplice: con i tassi a breve negativi e la prospettiva che rimangano tali a lungo termine, la redditività garantita dalle commissioni sul risparmio gestito diventa una colonna portante nei business plan di banche commerciali (Unicredit ha sofferto della cessione, nel 2016, di Pioneer) e compagnie assicurative tenute a garantire solvibilità. La differenza la fanno le masse, che portano rendimenti costanti nel tempo, e il numero dei clienti da guidare verso prodotti via via più redditizi. Per questo «NN» e la sua dote di masse in gestione (300 miliardi che, nel 2020, hanno fruttato un utile netto di 111 milioni) possono fare gola a tanti. Compresi Generali e Intesa.

Il punto di partenza per i due campioni italiani è già importante. Generali vanta asset under management per 671,6 miliardi, mentre Eurizon (Intesa Sanpaolo), può contare su un patrimonio gestito di 470,2 miliardi (compresi i 116,2 miliardi della cinese Penghua).

«L'acquisizione dell'asset manager olandese permetterebbe a Generali di aumentare del 25% l'utile operativo nel risparmio gestito e del 30% le masse in gestione» commenta Equita secondo cui «c'è spazio per sinergie sia di ricavo che di costo, considerando che nel 2020 NN IP aveva un rapporto tra commissioni e masse pari a 15 punti base rispetto ai 18 di Generali». «Il deal sarebbe in linea con la strategia di Intesa di espansione nel segmento del mercato del risparmio gestito europeo» nota Intermonte che stima l'impatto a capitale per la banca di 25/35 punti base.

Se poi con NN non dovesse andare a buon fine, sul mercato potrebbero arrivare presto altre attività in grado di stuzzicare gli appetiti.

Le speculazioni toccano persino la divisione Am di Credit Suisse, oltre a Invesco, State Street Global Advisors e WisdomTree, passando per boutique per le quali, con l'ondata di consolidamento in corso, diventerà sempre più arduo ballare da sole.

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