Intesa, Generali ed Enel regine d'Italia

I tre big guidano le classifiche per attivi, premi e fatturato. Il Covid minaccia tutti

Intesa, Generali ed Enel regine d'Italia

Intesa-Ubi prima per totale attivo tra le banche, Generali regina delle assicurazioni ed Enel leader del fatturato. Sono questi i «vincitori» della 56sima edizione della ricerca Principali società italiane curata dall'Area studi Mediobanca sulla base dei dati 2019. Per quanto riguarda il settore del credito, infatti, Unicredit sarebbe prima con 853 miliardi di attivo totale, seguita da Intesa (807), Cdp (386), Banco Bpm (166), Mps (132) e Ubi (125). L'integrazione tra il gruppo guidato dal Ceo Carlo Messina (in foto) e l'ex Popolare ha creato una realtà da 932 miliardi di attivi. Ca' de Sass da sola è prima per utili con 4,2 miliardi, seguita da Unicredit (3,3), Cdp (2,7), Mediobanca (0,8) e Banco Bpm (0,8). In rosso invece Mps (-1). Circa la qualità del credito, poi, dopo il picco del 2015 (198 miliardi), a fine 2019 la massa dei crediti deteriorati netti degli istituti ammontava a 64 miliardi, in diminuzione del 25,6% rispetto al 2018, che fa seguito al -28% medio del biennio precedente. Gli economisti di Piazzetta Cuccia hanno poi messo in risalto come la decisione della Banca centrale europea di sospendere il pagamento dei dividendi abbia congelato in Italia 6,2 miliardi di euro di cedole per l'esercizio 2019. Per quanto riguarda le assicurazioni, Generali ha confermato il dominio assoluto sulla top ten dei gruppi con premi lordi che ammontano a 68,2 miliardi. Seguono Poste Vita (18 miliardi) e Unipol (13,9 miliardi).

Nella classifica dei ricavi del comparto industriale è ritornata in vetta Enel con oltre 77 miliardi di euro. Seguono Eni (69 miliardi) e poi Fca (24,4 miliardi). Enel ed Eni, entrambe società a maggioranza pubblica, sono anche i due gruppi che nel biennio 2018-2019 hanno generato più profitti: 6,9 miliardi la prima, 4,2 miliardi la seconda. Fca Italia ha invece incamerato una perdita di 1,6 miliardi di euro. Il gruppo più indebitato è Enel con 69 miliardi, seguita, con 51 miliardi, dalla holding Edizione della famiglia Benetton. In terza posizione Telecom Italia con 32 miliardi, tallonata da Eni con 30. Le due regine dell'energia sono, comunque, gli unici due grandi gruppi con un fatturato che supera il valore dei debiti. Poste e Trenitalia, invece, sono i due principali datori di lavoro del paese. Il primo con 129mila dipendenti, il secondo con 83mila.

L'analisi di Mediobanca si è concentrata anche sull'evoluzione del quadro microeconomico alla luce della pandemia di Covid-19. Le industrie italiane prevedono di chiudere il 2020 con un calo dei ricavi dell'11 per cento. Il parziale recupero della seconda parte dell'anno con vendite in aumento mediamente del 5,4% non sarà infatti sufficiente per recuperare il 15,7% del periodo gennaio-giugno. I settori più penalizzati saranno quelli della moda e dell'automotive con una flessione dei ricavi che supererà il 20%.

In particolare, tessile e abbigliamento dovrebbero registrare a fine anno una contrazione del fatturato di circa un quarto. Per le auto è atteso un calo delle vendite del 21,7% con effetti a cascata sul trattamento dei metalli (-17,7%) e il metallurgico (-16%). Cali sopra la media anche per il comparto del legno arredo (-14%).

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