Negli ultimi anni i governi guidati dal Pd hanno chiuso gli esercizi in rosso. Ora l'esecutivo gialloverde programma un disavanzo al 2,4% nel 2019. E su Luigi Di Maio si scatena la bufera. Il vicepremier del M5S si sente discriminato: i governi precedenti hanno fatto di peggio, accusa.
Come riporta il Corriere, gli investitori percepiscono però qualcosa dell'Italia che li respinge, anche se sulla carta il deficit non sta cambiando di molto dai tempi recenti. Gli investitori temono per i conti pubblici e, soprattutto, che l'Italia esca dall'euro (e questo ha fatto impennare lo spread).
Il garante dell'impegno sull'euro, Giovanni Tria, aveva assicurato che il governo non voleva uscire dall'euro e avrebbe evitato di trovarsi nelle condizioni di doverlo fare. La parola del ministro dell'Economia aveva subito calmato i mercati. Ora però lo scenario è cambiato e tutti hanno visto come per Lega e M5S è stato facile smantellare il suo impegno sul deficit.
I mercati sanno di non poter più fare affidamento sul
ministro dell'Economia come in passato: i creditori non sono più certi della moneta nella quale saranno rimborsatI e quindi pretendono interessi più alti per prestare. Adesso è necessario ritrovare la stabilità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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