Cambiano i vertici di Invitalia, l'agenzia governativa per l'attrazione degli investimenti partecipata al cento per cento dal ministero dell'Economia e delle finanze: il ruolo di amministratore delegato, infatti, passa da Domenico Arcuri a Bernardo Mattarella, nipote del presidente della Repubblica.
A diffondere la notizia, dopo la conclusione del Consiglio dei ministri, sono fonti di Palazzo Chigi. Mattarella, ex Amministratore Delegato di Banca del Mezzogiorno-MedioCredito Centrale, sarebbe stato scelto come nuovo Ceo a seguito di esplicita proposta da parte del ministro dello Sviluppo economico, con il sostegno dello stesso ministero dell'Economia e delle finanze. Il cambio ai vertici dell'agenzia governativa si completa con l'arrivo alla presidenza di Rocco Sabelli, ex amministratore delegato di Sport e salute e di Alitalia (quando fu scelto per portare a compimento il piano Fenice, progetto di salvataggio dell'azienda messo a punto da Banca Intesa nell'estate del 2008).
Bernardo Mattarella, nipote dell'attuale capo dello Stato, matura le prime esperienze lavorative nella Arthur Andersen una delle principali società di revisione, divenendo successivamente responsabile per l'Italia dei progetti di gestione del rischio e dell'area finanza. Nel 1997 passa a Mediocredito Centrale, di cui era allora azionista il ministero del Tesoro, spostandosi in Sicilia, dove si occupa della Sicilcassa in liquidazione e quindi del Banco di Sicilia. Dal 2000 si dedica a Nuova Merchant e Npm sgr, un fondo che si occupa di infrastrutture. È nel 2007 che fa il suo ingresso in Invitalia, di cui diviene direttore finanziario (Cfo, chief financial officer), un incarico che abbandona nel 2011, quando inizia a dedicarsi alla nuova unità per gli Incentivi e l'innovazione dell'Agenzia. A settembre del 2017 diviene amministratore delegato di Banca del Mezzogiorno-MedioCredito Centrale, rientranti nel gruppo Invitalia, venendo poi riconfermato nel 2020.
Mattarella, quindi, prende il posto di Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia dal lontano 2007, scelto nel 2020 da Giuseppe Conte per ricoprire anche l'incarico di commissario straordinario per l'emergenza Covid, prima di essere sostituito dal generale Francesco Paolo Figliuolo (marzo 2021).
Il manager 58enne è stato indagato per i reati di peculato e corruzione proprio in relazione al suo ruolo di commissario straordinario: entrambe le inchieste risultano ad oggi archiviate, mentre resta aperto il fascicolo per il reato di abuso d'ufficio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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