Ion si prende Prelios e blinda i vertici

Operazione da 1,35 miliardi. Palenzona: "Entusiasti, siamo pronti a espanderci"

Ion si prende Prelios e blinda i vertici
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Taglia il traguardo l'acquisizione di Prelios da parte di X3 Group, società controllata dal gruppo Ion di Andrea Pignataro. L'affare è andato in porto per 1,35 miliardi di euro, pagati al fondo americano Davidson Kempner per rilevare la totalità delle azioni della società milanese fondata nel 1990 che gestisce più di 40 miliardi di asset tra crediti in sofferenza, inadempienze probabili (circa l'80% del portafoglio) e fondi immobiliari. L'operazione è supportata da 600 milioni di finanziamenti (la rimanente parte è stata corrisposta per cassa) concessi da Unicredit, Intesa Sanpaolo e Bnp Paribas che hanno guidato il consorzio di banche, che comprende anche Banco Bpm, Standard Chartered Bank e Mediobanca. Goldman Sachs International ha operato come consulente finanziario e Linklaters Llp ha fornito consulenza legale a Davidson Kempner. Lazard, infine, ha operato come advisor finanziario di Prelios.

Si è arrivati a questo punto dopo una lunga trattativa, oltre che a diversi passaggi autorizzativi necessari per un affare tanto delicato. Dalla firma dell'accordo, che risale ormai all'agosto dell'anno scorso, a marzo è arrivata l'autorizzazione del governo, che dopo un'attenta analisi ha deciso di non esercitare il golden power dando il via libera all'operazione con prescrizioni: Ion ora dovrà confermare al governo le informazioni fornite sia sulla struttura finanziaria che sul pegno con un iter simile, spiegano da Ion, a quello seguito in passato per altre operazioni. Il passaggio finale è stata l'autorizzazione della Banca d'Italia arrivata lo scorso 24 giugno, per arrivare fino al closing di ieri.

«Ci riempie di entusiasmo e responsabilità la conclusione positiva di questo lungo percorso», ha affermato il presidente di Prelios, Fabrizio Palenzona, «l'azienda gestisce un portafoglio significativo di crediti in sofferenza (Utp e Npl) e di beni immobiliari, che aiutano a mantenere la stabilità finanziaria e la qualità degli asset nel mercato finanziario e immobiliare italiano. L'operazione rientra in una più ampia strategia volta a migliorare la gestione degli stessi e l'efficienza dei processi decisionali attraverso l'uso di dati». Il gruppo Ion, infatti, è un fornitore globale di software, dati e analisi per istituzioni finanziarie e in Italia ha realizzato negli ultimi anni diverse importanti operazioni, per un investimento complessivo di 6 miliardi: sono entrati uno dopo l'altro sotto l'ombrello del gruppo guidato da Pignataro aziende come Cedacri, Cerved e, ora, Prelios oltre all'investimento nella Cassa di Risparmio di Volterra. Il disegno è quello di creare un grande polo degli Npl, la cui gestione beneficerà delle soluzioni di Ion, grazie alle quali, sottolinea Palenzona, sarà possibile «sfruttare le economie di scala ed espandere le capacità di servizio in un mercato in via di maturazione che necessita di nuove proposte di servizi più sofisticati ed evoluti».

Con l'acquisto di Prelios, si aggiunge un altro pezzo da novanta alla scuderia di Pignataro, personaggio ormai sempre più al centro della scena finanziaria e che da

quest'anno ha fatto anche il suo ingresso nella classifica dei miliardari di Forbes con un patrimonio stimato di 27,5 miliardi di dollari, che ne fa il secondo uomo più ricco d'Italia alle spalle soltanto di Giovanni Ferrero.

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