Rischio povertà per il 28,4% di italiani. Metà delle famiglie vive con meno di 2mila euro al mese

Diffusi i dati dell'Istat sul reddito e le condizioni di vita degli italiani. Anziani e meridionali i più poveri

Rischio povertà per il 28,4% di italiani. Metà delle famiglie vive con meno di 2mila euro al mese

Il 28,4% delle persone residenti in Italia è a rischio povertà o esclusione sociale. Il dato è stato elaborato nell'ambito della strategia Europa 2020 dall'Istat sul reddito e le condizioni di vita nel 2013. L'indicatore, rispetto all'anno precedente, diminuisce però dell'1,5%.

Entrando nello specifico si evince qualche piccolo miglioramento: il rischio di povertà o esclusione sociale diminuisce tra gli anziani soli, il dato passa dal 38% al 32,2%; i monogenitori, dal 41,7% al 38,3%, le coppie con un figlio, dal 24,3% al 21,7% e le famiglie con un minore (dal 29,1% al 26,8%) o con un anziano (dal 32,3% al 28,9%). Il rischio povertà peggiora, invece, per le famiglie con tre o più figli: si passa dal 39,8% al 43,7%.

Se guardiamo lo Stivale nel suo complesso le aree più a rischio sono quelle del Meridione, con un rischio del 46,2% (in calo del 3,7%).

Per quel che riguarda il reddito delle famiglie, invece, il 20% dei più ricchi percepisce il 37,7% del reddito totale, mentre al 20% più povero spetta il 7,9%. E anche qui ci sono forti differenze geografiche. Il 37,1% dei residenti al Sud e nelle Isole appartiene alla parte di popolazione più povera. Sempre di questo quinto di popolazione, invece, appartiene il 13,5 dei residenti al Centro e l'11,5% dei residenti al Nord.

Altro dato interessante: metà delle famiglie italiane ha percepito, nel 2012, un reddito netto non superiore al 24.215 euro l'anno, circa 2mila euro al mese.

Al Sud si riscontra la situazione peggiore con il 50% delle famiglie che prende meno di 19.955 euro all'anno (1.663 euro mensili). Gli anziani, secondo la rilevazione Istat, hanno un reddito medio di quasi 14mila euro l'anno.

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