Italo batte il Frecciarossa sui binari di Piazza Affari

Oggi l’assemblea per quotarsi entro febbraio. Le Fs, invece, passano la palla al nuovo governo

Italo batte il Frecciarossa sui binari di Piazza Affari

Italo arriverà alla stazione di Piazza Affari prima del Frecciarossa. Mentre l’ad di Fs, Renato Mazzoncini, ieri ha detto che «la discussione sulla quotazione è stata rinviata al prossimo governo», i concorrenti puntano a sbarcare in Borsa forse già entro febbraio e comunque prima del voto del 4 marzo.

L’obiettivo è quello di far partire a metà febbraio l’offerta che sarà riservata solo a investitori istituzionali e non al pubblico. Oggi l’assemblea di Italo spa (come è stata ribattezzata proprio ieri Ntv) approverà gli ultimi dettagli del collocamento del 40% sul mercato, prima di passare la palla a Consob. I soci dovranno anche eleggere il nuovo cda che, nel rispetto del futuro status di società quotata, farà spazio alle quote rosa (4 le donne previste) e ai consiglieri indipendenti. Mantenendo al vertice il tandem Luca di Montezemolo (presidente) e Flavio Cattaneo (ad), un posto spetterà comunque ai grandi soci, Intesa, Della Valle, Generali, il fondo Peninsula. Anche Gianni Punzo, tra i fondatori dell’azienda, dovrebbe mantenere un suo rappresentante.

Il cda uscente ieri ha intanto approvato i buoni conti del 2017 che sono stati chiusi con 454,9 milioni di ricavi contro i 364,4 milioni di fine 2016, in aumento del 24,8%. L’Ebitda, esclusi i costi straordinari, è salito del 64% rispetto all’anno precedente e ha raggiunto quota 155,7 milioni. Al netto degli ammortamenti e svalutazioni, l’Ebit ammonta a 112,6 milioni in aumento dell’80,3%. Sulla base di questi risultati, quanto vale in Borsa il gruppo guidato da Flavio Cattaneo? Il collocamento sarà fatto sulla base dei numeri del 2018. Gli analisti stimano l’ebitda 2018 a un passo dai 200 milioni considerando che la società potrà contare su 17 treni in più portando la flotta a quota 42. Non solo. Con la nuova tratta ad alta velocità (due ore di viaggio) Milano-Venezia aumenteranno anche i passeggeri che negli ultimi tre anni sono già passati da 6 a quasi 13 milioni. Senza dimenticare che nel 2019 sarà in vigore la liberalizzazione dell’alta velocità in tutta l’Unione europea. Italo sarà il primo caso di società ferroviaria privata dell’alta velocità quotata in Borsa. L’unico settore comparabile è quello aereo che presenta strutture di costo simili dovendo pagare le commissioni di rete agli aeroporti: prendendo dunque le migliori compagnie aeree che è arrivata a trattare con un multiplo di quasi 11 volte l’ebitda, la valorizzazione di Italo potrebbe sfiorare i due miliardi al netto dell’indebitamento che a fine 2017 è comunque sceso del 17,7% a 443 milioni.

Intanto all’assemblea verrà proposto un dividendo (il primo dalla nascita di Ntv) di 30 milioni che verrà staccato a luglio. E che potranno dunque incassare anche i nuovi soci: circa 12 milioni sui 30 promessi.

Il dividendo diventa quindi una sorta di premio per chi si comprerà i titoli. Premio che con l’attuale numero di titoli vale quasi 5 centesimi per azione. E le cedole saranno generose anche per il prossimo triennio, con un payout compreso tra il 50% e il 70% del risultato netto.

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