Iveco ai cinesi, Elkann chiama Draghi

L'ipotesi "golden power" condiziona i colloqui con Faw. Voci di accordo sui motori

Iveco ai cinesi, Elkann chiama Draghi

Iveco sulla Via della Seta: sarebbe in programma quanto prima, secondo indiscrezioni, un vertice tra il presidente di Exor, John Elkann, e il premier Mario Draghi. Al centro dell'incontro, sembra chiesto dall'azionista di Cnh Industrial, gruppo a cui fa capo Iveco, le preoccupazioni del governo condivise dall'opposizione sul passaggio di proprietà dell'azienda italiana produttrice di camion e bus ai cinesi di Faw. In pratica, la volontà dell'esecutivo di ricorrere alla golden power, ovvero a quei poteri speciali atti a salvaguardare gli assetti proprietari delle società operanti in settori reputati strategici e di interesse nazionale, come ribadito nei giorni scorsi dal ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti.

Non è ancora chiaro se sul tavolo di Elkann e dell'ad di Cnh Industrial, Scott Wine, sia già pervenuta la nuova offerta di Faw dopo che la prima, ritenuta inadeguata, era stata rispedita al mittente. Di sicuro, prima di prenderla in considerazione e di accettarla o meno, la questione prioritaria da risolvere è soprattutto politica.

Al di là del fatto che l'asset Iveco Defence è escluso dai negoziati come, pare, anche la joint venture tra Iveco e l'americana Nikola (produrrebbe veicoli green solo per le Forze armate e di soccorso), Elkann potrebbe voler dare assicurazioni a Palazzo Chigi sulle intenzioni del gruppo cinese a proposito del mantenimento del polo produttivo italiano e dei livelli occupazionali, insieme all'avvio di un piano d'investimenti.

Tra l'altro, da indiscrezioni trapelate in queste ore, la società Fpt (Fiat Powertrain Technologies) potrebbe rimanere all'interno del perimetro di Cnh Industrial. Per questa realtà, che produce motori, dunque, non si prospetterebbe più la cessione di una quota, bensì un accordo per la fornitura a Faw-Iveco di sistemi di propulsione della durata di almeno cinque anni.

Sulle voci non confermate di chiusura imminente della trattativa su Iveco, ieri il titolo Cnh Industrial ha fatto un balzo in Borsa (13,26 euro), per poi, in chiusura, riposizionarsi sui 13,06 euro (+0,85%). Da inizio anno, comunque, queste azioni sono cresciute del 26,1 per cento.

Domani si svolgerà, forzatamente online, l'assemblea degli azionisti di Cnh Industrial: dalla presidente Suzanne Heywood e dall'ad Wine, oltre al commento sui dati di bilancio, sono attesi possibili chiarimenti sul futuro di Iveco e, in particolare, sui progetti di scorporo rinviati a causa della pandemia.

Di qualche giorno fa, infine, è la notizia dello sbarco di Iveco nel futuribile mercato della guida autonoma grazie a

un accordo sottoscritto con Plus, azienda Usa attiva nei veicoli autonomi per l'autotrasporto. Ma risulta difficile, ora, inquadrare il memorandum d'intesa all'interno della strategie «cinesi» che vedono Iveco al centro.

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