![Iveco Lmv (Lince). Foto: Jollyroger/Wikicommons](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2024/03/09/1709976081-iveco-idv.jpg?_=1709976081)
Iveco mette in pista lo spin-off della divisione Difesa e il titolo in Borsa s'infiamma tanto da chiudere la seduta in rialzo del 21,54% a 14,10 euro.
Già al top di Piazza Affari in gennaio, il gruppo della galassia Exor ha alzato ieri il velo sui risultati 2024 annunciando la mossa strategica: una valorizzazione dei veicoli per la Difesa (i marchi Idv e Astra, quindi veicoli blindati e corazzati, multiruolo, tattici e logistici per la difesa e protezione civile) che secondo Gabriel Debach, market analyst di eToro, rappresentano «il diamante più brillante della corona di Iveco, con un margine Ebit al 10%, ricavi in crescita del +15,1% e una redditività che fa gola al mercato». Ad accendere il mercato sono poi le prospettive, poiché «Leonardo, in questo quadro, è uno spettatore tutt'altro che disinteressato», spiega l'analista. In autunno era circolata, infatti, la notizia che la società di Roberto Cingolani potesse guardare a questo asset (che per gli analisti vale tra 750 milioni e 1 miliardo) e ora il mercato evidentemente vi intravede uno sviluppo industriale. D'altra parte, Leonardo e Iveco sono già in sinergia con la loro partecipazione condivisa in Oto Melara.
«Separare la Difesa dal resto del gruppo potrebbe essere la chiave per monetizzarne il potenziale, ma senza questo traino, quale sarà il destino del core business? Iveco dovrà dimostrare di poter mantenere in equilibrio le sue radici industriali, rafforzando Bus e Powertrain per non perdere smalto nel lungo termine», commenta Debach.
Di contro, l'ad Olof Persson promette che «la separazione potrebbe semplificare la struttura del gruppo, aumentare l'attenzione della gestione e creare flessibilità strategica per entrambe le attività». E così il mercato brinda, in parallelo ai numeri 2024: ricavi consolidati in leggero calo a 15,28 miliardi, l'utile netto adjusted a 569 milioni (in aumento di 181 milioni di euro rispetto al 2023) e un dividendo annuale in crescita a 0,33 euro per azione ordinaria. Spicca poi il buon free cash flow che è sempre stato osservato speciale: +400 milioni nel 2024 e tra 400-450 milioni nel 2025 dai 280 milioni stimati dal consenso. Per quest'anno, inoltre, il gruppo ha previsto un ebit adjusted tra 980 milioni e 1,03 miliardi (982 milioni nel 2024). Solo per le attività industriali, le attese sono di ricavi netti stabili e un ebit adjusted fra 850 e 900 milioni, dagli 851 milioni del 2024.
ll cda ha annunciato che proporrà un buyback su massime 10 milioni di azioni ordinarie per un importo fino a 130 milioni, pari al 4% dell'attuale capitalizzazione di mercato. Il programma sostituirà quello esistente, durerà 18 mesi e sarà finanziato dalla liquidità del gruppo.
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