Jet abbattuto, Mosca sospende negoziati Turkish Stream

I negoziati per il gasdotto russo-turco Turkish Stream sono sospesi dalla Russia in seguito all’abbattimento del Su-24 da parte di F16 di Ankara

Jet abbattuto, Mosca sospende negoziati Turkish Stream

Ormai è ufficiale. Mosca blocca i negoziati con Ankara sul progetto Turkish Stream, il gasdotto destinato a trasportare gas russo in Europa attraverso il territorio turco. La decisione, annunciata dal ministro dell’Energia russo, Alexander Novak, allunga la lista delle ritorsioni decise dalla Russia dopo l’abbattimento del caccia da parte dell’aviazione di Ankara. Il ministro ha poi precisato che la decisione rientra nel congelamento della Commissione intergovernativa sul commercio e la cooperazione economica con la Turchia. Ankara è il secondo maggior consumatore di gas naturale russo. Vediamo ora le altre misure già decise da Mosca, che colpiscono un interscambio che nel 2014 aveva raggiunto i 31,6 miliardi di dollari (29,7 miliardi di euro):

Import alimentare

Blocco dal primo gennaio 2016 dell’importazione dalla Turchia di frutta e verdura, sale, pollame e altri prodotti. Al bando pomodori, cipolle, cavolfiori e broccoli, cetriolini, arance, mandarini e clementine (ma non i limoni, che sfiorano il 90% di quelli importati), uva, mele, pere, albicocche, pesche, prugne, fragole e garofani freschi. Nel 2014 la Russia ha importato prodotti alimentari dalla Turchia per 1,7 miliardi di dollari e l’ortofrutta rappresenta un quarto dell’export turco nel Paese.

Export di grano

Mosca ha interrotto le autorizzazioni doganali per le spedizioni di frumento dai porti del Mar d’Azov, dove viene gestita la maggior parte dell’esportazione di grano russo, che rappresenta uno dei più importanti scambi tra i due Paesi. La Turchia è infatti il secondo più grande acquirente di grano della Russia dopo l’Egitto. Gli importatori turchi dovranno così pagare dai 30 ai 40 dollari in più per tonnellata di grano perché costretti ad acquistare dal Canada, dall’Australia o dagli Stati Uniti.

Lavoro e cultura

Il decreto firmato dal presidente Vladimir Putin prevede anche il divieto per i datori di lavoro russi di assumere cittadini turchi a partire dal 2016. Sospesa anche la cooperazione culturale e gli scambi universitari.

Turismo

Stop ai voli charter tra i due Paesi dal primo dicembre con l’ordine alle agenzie e agli operatori turistici russi di non vendere pacchetti di viaggi che abbiano come destinazione la Turchia.

La Turchia è la meta preferita dei turisti russi, con 3,3 milioni di arrivi nei primi nove mesi di quest’anno.

Visti

Ripristinato l’obbligo del visto tra Russia e Turchia (non era necessario per soggiorno sotto i 60 giorni) a partire dal primo gennaio 2016.

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