Lavoro, Marchionne: "Il mercato delle auto ormai è al tracollo"

L'amministratore delegato di Fiat e Chrysler lancia l'allarme: "Il mercato delle auto è al tracollo". Poi assicura: "Fiat non lascerà l'Italia"

Lavoro, Marchionne: "Il mercato delle auto ormai è al tracollo"

"La Fiat non lascerà l'Italia". A ribadirlo, ancora una volta, è l'amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne. Dal Canada, l'ad di Chrysler segue il dibattito sulla riforma del lavoro e ha espresso il suo pensiero in merito al tanto discusso articolo 18.

"E nelle mani del premier Monti. Ho parlato con lui prima di partire venerdì sera. È impegnato nel progetto e dobbiamo consentirgli di andare avanti. Senza stop", ha detto Marchionne, secondo quanto riportato dalla pubblicazione canadese Tandem.

Marchionne si è soffermato poi sulle ultime vicende Fiat, dopo la pubblicazione delle motivazioni della Corte d’Appello di Potenza sulla sentenza per il reintegro dei tre dipendenti licenziati a Melfi. "Abbiamo fatto appello. Lasciamo decidere i giudici", ha detto Marchionne, che ha smentito l'ipotesi che dalla decisione della magistratura possa scaturire l'eventuale scelta di andare via dall'Italia.

"Tutti quanti dovremmo ricordare l’obbligo morale che è collegato al fare impresa, e il dovere che abbiamo di contribuire al disegno di crescita dei nostri Paesi", ha sottolineato l’amministratore delegato della Fiat, che poi ha parlato del welfare in Italia.

"A volte accade che le grandi conquiste portino effetti diversi da quelli attesi. Così sta succedendo con il nostro welfare state: un sistema di protezione del lavoro e dei lavoratori pensato per aiutare i più deboli, che per molti anni è stato indicato e preso ad esempio, ha perso la sua efficacia", ha detto Marchionne, concludendo che "le regole di oggi non ci proteggono dalla crisi e non hanno la capacità di gestire i cambiamenti che avvengono a livello mondiale. Quelle stesse regole pensate per difendere il lavoro ci hanno portati ad una situazione in cui la cosa più difficile è creare lavoro".

L'ad Fiat ha parlato anche del mercato delle auto che ormai è quasi al tracolo: "Il mese di marzo è

stato orribile e non è colpa solo delle bisarche". E andrà sempre peggio se "il mercato si attesterà nel 2012 a quota 1 milione 500 mila. Abbiamo perso un milione di vetture, siamo al 40% dei volumi in meno rispetto al 2007"

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