L'Eurogruppo ha trovato l'accordo. Dopo i negoziati andati avanti per settimane e con lo stallo di due notte fa, quando la riunione fiume in videoconferenza di sedici ore si era rivelata un fallimento, i ministri delle Finanze dell'Unione, riuniti in videoconferenza, hanno trovato l'intesa.
La riunione è iniziata alle 21:30, dopo uno slittamento di quattro ore rispetto all'orario concordato. C'erano ancora da limare dettagli particolarmente importanti e tutti i ministri e le fonti coinvolte nelle trattative hanno ribadito che le ore sono servite per proseguire nei contatti bilaterali per raggiungere un'intesa. Accordi che dovevano servire per raggiungere poi l'intesa definitiva appena dopo l'inizio dell'Eurogruppo vero e proprio, che a questo punto appariva come il momento delle "firme".
Le trattative
L'impasse si è conclusa quando Italia e Paesi Bassi, i due maggiori antagonisti di questi giorni di intensi negoziati, sono giunti a limitare le loro richieste. L'Olanda, ariete di sfondamento del gruppo dei falchi, aveva da subito manifestato totale dissenso verso le proposte dell'Italia, specialmente per quanto riguarda gli eurobond. Il governo di Giuseppe Conte, invece, alfiere dei Paesi dell'Europa meridionale, ha fino all'ultimo puntato tutto sugli eurobond chiedendo che venisse quantomeno specificato l'avvio di un Fondo che garantisse una sorta di mutualizzaizone. L'impressione è che lo scontro di questi due opposti schieramenti abbia poi trovato una quadratura con l'intervento di Francia e Germania, che hanno proposto una linea che potesse mettere fine allo stallo intervenendo per garantire le due opposte fazioni. Da una parte Angela Merkel si è assicurata di evitare il passaggio sugli eurobond per mettere fine alle incertezze di Paesi Bassi e Paesi scandinavi. Dall'altra parte, Emmanuel Macron si è fatto carico delle proposte italiane e in parte spagnole e portoghesi (con il supporto anche di Irlanda e Grecia) per evitare che prendesse totalmente il sopravvento la linea rigorista, soprattutto sul Mes.
L'Eurogruppo si è così di nuovo presentato oggi in videoconferenza con un accordo franco-tedesco alla base che, di fatto, è riuscito a far superare il blocco. Un'intesa già raggiunta la scorsa settimana, ma che doveva passare però attraverso la conferma dei vari Paesi interessati.
Le prime dichiarazioni dall'Ue
il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni, spiegando che l'intesa consiste in un "pacchetto di dimensioni senza precedenti per sostenere il sistema sanitario, la cassa integrazione, la liquidità alle imprese e il Fondo per un piano di rinascita". Il ministro francese all'Economia, Bruno Le Maire, ha annunciato su Twitter: "Ottimo accordo tra i ministri delle Finanze europei sulla risposta economica al coronavirus: 500 miliardi di euro disponibili immediatamente. Un fondo di stimolo per il futuro".
Sure e Bei: accordo istantaneo
Per quanto concerne la ricapitalizzazione della Banca europea degli investimenti e il Sure, ovvero il fondo per il lavoro, l'Eurogruppo ha trovato da subito l'intesa.
Mes senza condizioni solo per spese sanitarie
Il Mes entra nel piano dell'Unione europea, ma sarà senza condizionalità esclusivamente per le spese sanitarie dirette e indirette per quanto riguarda l'emergenza coronavirus. Il fondo salva-Stati rimane sul piatto quindi, ma sarà facolt del singolo Stato accedervi e senza condianzioni se utilizzerà quelle linee di credito per le spese concernenti il settore più colpito dalla pandemia. Una linea su cui l'Olanda aveva già aperto da diversi gironi.
No ai coronabond
Sul fronte degli eurobond, nessuna menzione nel documento finale. Le indiscrezioni parlano di un impegno del presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno per confermare la volontà di alcuni Paesi di proseguire nei negoziati per i cosiddetti coronabond. Ma non saranno inseriti nell'intesa finale.
Meloni e Salvini accusano il governo
Il ministro dell'Economia, Roberto Gulatieri, esulta su Twitter: "Messi sul tavolo i bond europei, tolte dal tavolo le condizionalità del #Mes. Consegniamo al Consiglio europeo una proposta ambiziosa. Ci batteremo per realizzarla". Ma di fornte a questa esultanza, le opposizioni insorgono. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, parla di un vero e proprio "tradimento" che dovrà essere discusso davanti al Parlamento.
Matteo Salvini, invece, parla di una vera e propria "Caporetto" annunciando la richiesta di sfiducia verso Gualtieri: "Siamo fuori dalla legge, siamo alla dittatura nel nome del virus. Presenteremo mozione di sfiducia al ministro Gualtieri".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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