Macron e Merkel si accordano: ecco la grande beffa all'Italia

Francia e Germania lavorano dietro le quinte a un riavvicinamento. Così l'Italia rischia di essere tagliata fuori dai tavoli che contano

Macron e Merkel si accordano: ecco la grande beffa all'Italia

Mentre in Europa l'Italia batte i pugni sul tavolo e chiede a gran voce gli Eurobond, Francia e Germania lavorano dietro le quinte a un clamoroso riavvicinamento.

Clamoroso è l'aggettivo giusto. Già, perché nei giorni scorsi sembrava che Parigi avesse finalmente rotto il legame con Berlino e che Emmanuel Macron fosse pronto a combattere, al fianco dell'Italia contro il fronte rigorista dell'Ue. A quanto pare l'allontanamento francese dalla Germania era soltanto un bluff, altrimenti non si spiegano in nessun altro modo le voci che stanno circolando nei corridoi dell'Eliseo.

L'ultima indiscrezione proviene da fonti interne al ministero delle Finanze francese, secondo le quali "la Francia e la Germania lavorano a un compromesso" in vista della riunione dell'Eurogruppo di questo pomeriggio che deve tentare di trovare un accordo sul pacchetto per rispondere all'impatto economico della crisi del Coronavirus. Le stesse fonti aggiungono che il Bruno Le Maire è impegnato in una serie di discussioni telefoniche con alcuni suoi omologhi europei.

Italia fuori dai giochi?

Se la notizia dovesse essere confermata, la nascita di un asse franco-tedesco, per l'Italia, sarebbe un colpo durissimo da digerire. Vorrebbe dire, in poche parole, che Roma perderebbe il supporto della Francia, cioè un Paese il cui peso specifico avrebbe aiutato a mettere pressioni su Bruxelles. Ma la conseguenza principale di un simile gioco di prestigio da parte di Macron, sarebbe quella di tagliar fuori il governo Conte da ogni tavolo decisionale in sede europea.

Eppure il premier italiano aveva alzato il tiro, rassicurato dall'ombra dell'insolito alleato transalpino. Bruxelles aveva accennato alla possibilità di alleggerire le condizionalità del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) ma Conte rispondeva sicuro che l'offerta dell'Ue "non è ancora abbastanza".

Tra le proposte calate sul tavolo delle trattative, Eurobond a parte, vale la pena citare il Recovery Fund gettato nella mischia proprio da Parigi. Si tratta di un Fondo il cui obiettivo sarebbe quello di combattere la crisi economica provocata dal nuovo coronavirus emettendo titoli ad hoc. Che Macron abbia iniziato a contattare Merkel per accordarsi su questa strada? È una possibilità da non escludere.

Ricordiamo che le voci in merito a una improvvisa convergenza tra francesi e tedeschi avevano iniziato a rimbalzare nei palazzi del potere nella tarda serata di ieri. Macron intenderebbe quindi (ri)unirsi alla cancelliera Angela Merkel nella ricerca di una soluzione per le misure fiscali che la Ue dovrà mettere in campo per affrontare la crisi del coronavirus. A quel punto Conte potrebbe tranquillamente mettersi l'animo in pace.

La ricetta di Merkel

A proposito di Merkel, la cancelliera ha spiegato che "ci sono molti miliardi di euro" a disposizione con gli strumenti che vengono discussi oggi all'Eurogruppo e che starebbe pensando a "tre punti molto importanti", tra cui il programma nell'ambito del Mes, l'allargamento delle attività della Bei e il fondo europeo di contributo per il lavoro a orario ridotto.

A detta della cancelliera questi sarebbero "mezzi molto efficaci" che potrebbero portare "solidarietà nella crisi". Merkel ha inoltre ribadito che "la Germania darà il suo contributo alla solidiarietà europea, questo è certo". Dopodichè, dato che "stiamo parlando di un impatto molto grave sulle nostre economie, è necessario un programma di recupero e fondi di strutture volte ad avvicinare i Paesi" colpiti dalla pandemia.

Merkel ha poi ribadito il no agli Eurobond. In conferenza stampa, a Berlino, la cancelliera ha incalzato così i suoi interlocutori: "Voi sapete che io non credo che si dovrebbe avere una garanzia comune dei debiti e perciò respingiamo gli Eurobond".

"Ci sono così tanti strumenti di solidarietà che si possono trovare delle buone soluzioni", ha poi aggiunto, ribadendo che "su quali siano le misure adeguate si possono avere valutazioni diverse".

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