L'incubo da Bruxelles: "L'Europa vuole la patrimoniale"

Paolo Capone, segretario generale dell'Ugl, avverte il governo: "Difenda gli interessi nazionali da chi intende mettere le mani sulla ricchezza degli italiani"

L'incubo da Bruxelles: "L'Europa vuole la patrimoniale"

Dopo il nulla di fatto maturato al termine del summit-fiume dell'Eurogruppo durato 16 ore, la riunione in videoconferenza è stata rinviata a oggi con l'intento di trovare una quadra comune sulle misure da intraprendere per contrastare la crisi economica causata dall'emergenza Coronavirus. Ma in Europa le varie anime si sono scontrate senza mezzi termini: su tutti l'Italia ha dovuto fare i conti con il muro di Germania, Paesi Bassi, Austria e dei Paesi scandinavi che ritengono il Mes lo strumento adeguato per fronteggiare il delicato momento. Tuttavia il nostro Paese spera di avere il sostegno da parte di Francia e Spagna, che potrebbero convenire sulla necessità dei cosiddetti Coronabond.

Un "pessimo compromesso al ribasso che si vuole raggiungere all' interno dell' Eurogruppo": l'ha definito così Paolo Capone, che ha espresso "profonda amarezza e rabbia". A suo giudizio tale atteggiamento minerebbe alle basi l'idea di Unione Europea così come è stata pensata: si tratterebbe di un'intesa "confusa e inadeguata all'emergenza in atto". E per l'Italia ci sarebbe il serio rischio di una troika mascherata: "Le imprese e i cittadini non possono più attendere ulteriori rinvii ma pretendono risposte certe e immediate". Perciò occorre dare vita a un vero e proprio piano Marshall per garantire da una parte la ripresa e l'occupazione e dall'altra "la tenuta sociale e democratica degli Stati membri".

L'ombra della patrimoniale

Nell'intervista rilasciata a Libero, il segretario generale dell'Ugl ha voluto fare chiarezza sui pericoli concreti che potrebbero verificarsi qualora il governo aderisse alla trappola del Mes, pur in presenza di condizionalità attenuate: "Chinerebbe completamente la testa di fronte all'Europa delle banche e della grande finanza". Sarebbe da intendersi come una cessione di sovranità che consegnerebbe l'Italia "al rischio sempre più concreto di ulteriori tasse sul patrimonio e di nuovi tagli ai servizi essenziali". Perciò ha invitato l'esecutivo giallorosso a invertire rotta e a preoccuparsi di "difendere gli interessi nazionali da chi intende mettere le mani sulla ricchezza e sul patrimonio degli italiani".

Capone ha sottolineato che dallo stato attuale bisogna uscire mediante "una dimostrazione chiara di solidarietà da parte dei partner europei", anche perché le imprese italiane sono soggette ai limiti del

nostro sistema produttivo, tra cui la tassazione record e la folle burocrazia. "Occorre essere consapevoli che tutto il sistema-paese sta affrontando una corsa per la sopravvivenza", ha concluso.

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