Il governo studia un nuovo piano per combattere l'evasione: i giallorossi vogliono dichiarare guerra al contante. Ma di fatto dietro questa mossa dell'esecutivo c'è anche un altro punto da analizzare: l'aumento dell'Iva. L'intervento dell'esecutivo sarebbe sull'aliquota dell'imposta sul valore aggiunto al 10 per cento che, ad esempio, viene applicata alla ristorazione. Dallo schema di bonus e malus dovrebbero restare fuori le aliquote del 4 per cento e quella del 22 per cento. A questo punto facciamo chiarezza sui pagamenti. L'esecutivo infatti potrebbe predisporre un aumento dell'aliquota del 10 al 12 per cento per chi paga in contanti. Stessa aliquota al 12 per chi paga con carta ma dopo potrà recuperare uno "sconto" sulla cifra pagata. Infatti nell'estratto conto del mese successivo, come riporta ilCorriere, il contribuente otterrà un rimborso del 3 per cento. E in questo modo chi usa le carte pagherà un punto percentuale di Iva in meno. Una inversione di tendenza questa rispetto alle ipotesi degli ultimi giorni.
Sempre riguardo alle aliquote, in un primo momento si parlava di una riduzione di due punti percentuali per i pagamenti con carta, adesso si discute solo di uno "sconto" dell'1 per cento. Per di più il pagamento in contanti costerebbe almeno il 2 per cento in più rispetto ad una prima bozza del piano fiscale che invece prevedeva un rincaro di un punto percentuale. La sensazione a questo punto è che le scelte dell'esecutivo giallorosso possano portare comunque ad una vera e propria stangata sui pagamenti. Il premier Conte continua a "giurare" che non ci sarà un rincaro delle aliquote ma di fatto, solo qualche giorno fa, ha aperto all'ipotesi di una "rimodulazione". Un giro di parole che ha il sapore del salasso.
Molto probabilmente il governo metterà le mani nel portafoglio degli italiani con la scusa di incentivare il pagamento con le carte. Una mossa che potrebbe portare, dopo il "balletto" delle aliquote, ad una mazzata sui consumi.
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