L'oro non ha ancora finito la sua cavalcata: nel mirino la quota storica dei 3mila dollari

Intesa Sanpaolo vede pressioni al rialzo sui rischi geopolitici

L'oro non ha ancora finito la sua cavalcata: nel mirino la quota storica dei 3mila dollari
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L'oro fermerà la sua corsa? Neanche per sogno. Secondo l'analisi trimestrale sulle commodity di Intesa Sanpaolo, infatti, nelle prossime settimane il metallo giallo potrebbe registrare nuovi record fino al picco di 3mila dollari l'oncia. Tanti i fattori alla base della possibile nuova corsa: pressioni speculative e rischi geopolitici, in primis, mentre domanda in gioielleria, correlazione al dollaro, tassi e inflazione al momento paiono giocare un ruolo secondario.

Gli analisti prevedono un prezzo medio di circa 2.595 dollari negli ultimi tre mesi dell'anno, poiché verso fine 2024 è lecito aspettarsi prese di profitto che potrebbero rappresentare una buona occasione di ingresso per investitori di lungo periodo. Tutto questo in quello che gli analisti definiscono «l'anno dell'oro», in un contesto in cui le materie prime stanno attraversando mesi complicati a causa di vari elementi di incertezza che gravano sulla domanda finale: da un lato, ci sono le pressioni ribassiste su metalli ed energetici per il rallentamento in importanti economie e le difficoltà del settore manufatturiero; dall'altro lato, c'è ottimismo sulle prospettive di medio periodo per l'avvio di un ciclo di politica monetaria espansiva e l'attesa accelerazione della crescita mondiale verso fine 2025.

Quali potrebbero essere, quindi, le quotazioni medie dell'oro nei prossimi anni? Nel corso del 2025 dovrebbe attestarsi intorno a una media di 2.490 dollari per risalire nel 2026 verso 2.600 dollari.

Per quanto riguarda l'argento, correlato all'oro, al momento non beneficia quanto il metallo giallo della domanda di banche centrali, investitori istituzionali e retail nei paesi emergenti. Per questo, dicono gli analisti, «manteniamo stime più conservative e prevediamo che l'argento possa restare in media vicino ai 31 dollari l'oncia nel quarto trimestre e scambiare attorno a una media di circa 31,5 dollari nel 2025 e di 33 dollari nel 2026, ben lontano dal suo record storico di circa 50 dollari l'oncia registrato nell'aprile 2011».

Nel rapporto di Intesa, c'è anche un focus sul settore orafo in Italia: nel primo semestre le esportazioni hanno superato i 7 miliardi di euro con una crescita del 48,8% in valore (pari a oltre 2,3 miliardi) e del 37% in quantità, pur in presenza di una domanda mondiale di gioielli in oro in calo del 10,2%.

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