Effetto Cairo su Rcs. Il titolo vola ai massimi degli ultimi dodici mesi, mentre il mercato scommette sulle prossime mosse del patron de La7. Le azioni del Corriere della Sera hanno chiuso la seduta con un balzo del 4,3% a 1,03 euro, ovvero sopra i livelli raggiunti nel corso della battaglia fra Urbano Cairo e la pattuglia di soci storici (Unipol, Mediobanca, Pirelli e Diego Della Valle) capitanata da Andrea Bonomi.
A fine mese è in arrivo la pronuncia del Tar sulla mancata sospensione dell'Opas richiesta dalla cordata di Bonomi e dei soci storici tra cui un agguerrito Della Valle. Peraltro, ironia della sorte, proprio questi ultimi possono beneficiare dell'esito dello scontro: Rcs infatti ha raddoppiato il proprio valore di Borsa rispetto al periodo precedente al lancio della prima Opas da parte di Cario. Ancora poco e Mediobanca potrebbe persino riuscire a vendere la sua partecipazione in Rcs (si tratta del 6,2%, rimasto nella disponibilità della banca e non conferito a Imh, dato che l'Opa non è andata a buon fine) almeno al valore di carico, ovvero a 1,2 euro per azione.
Dopo l'ingresso per cooptazione nel cda della Rizzoli avvenuto due settimane fa, Cairo si intanto prepara all'assemblea del 26 settembre quando, oltre al ricambio dell'intero board saranno dati i primi riscontri sul piano industriale previsto per il rilancio di Rcs.
Il mercato tuttavia gioca di anticipo e ha drizzato le antenne per le ultime manovre di Cairo: la risalita nel capitale di Cairo Communications al 50,1%, dopo la diluizione seguita agli aumenti di capitale propedeutici all'acquisizione di Rcs, e lo shopping su Via Solferino dove si è appena portato al 59,831% dal 59,69% ottenuto con l'Opas.CM
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