L'utile Azimut a quota 600 milioni

Profitti al raddoppio quest'anno se ci sarà scorporo Tnb

L'utile Azimut a quota 600 milioni
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Azimut si affaccia al nuovo anno con il fermo obiettivo di completare il lancio della sua banca digitale Tnb, nella quale confluiranno circa mille consulenti del gruppo. Dal coronamento entro i prossimi 12 mesi dell'operazione dipende a doppio filo l'entità dell'utile 2025 dell'asset manager. La forchetta previsionale annunciata ieri va infatti da un minimo di 400 milioni a un massimo di 1,25 miliardi di euro; un intervallo molto ampio, e decisamente insolito, proprio perché condizionato dal completamento o meno dell'operazione Tnb (il cui valore è stato fissato tra 1,8 e 2,2 miliardi di euro).

Pietro Giuliani (in foto), presidente di Azimut, ha spiegato che a Fsi, con cui è stato stretto un accordo di esclusiva, potrebbe andare una partecipazione fino all'80% della wealth fintech bank che sarà focalizzata sulla clientela private e sulle Pmi. Se entro fine anno ci sarà l'autorizzazione per la nuova banca ad operare e verrà definito l'accordo con Fsi, l'utile si arrampicherebbe nei pressi del massimo della forchetta previsionale; di contro, la mancata finalizzazione dell'operazione porterebbe alla contabilizzare nell'esercizio corrente solo i costi legati al lancio della nuova banca. Giuliani intende velocizzare al massimo la pratica anche per sfruttare le risorse in arrivo dalla vendita di Tnb per potenziare il business dell'investment banking.

Intanto Azimut ha anticipato i numeri con cui dovrebbe aver chiuso il 2024, con utile netto a circa 600 milioni accompagnato da una raccolta netta totale 18,3 miliardi, quasi il doppio rispetto alle migliori reti quotate italiane. «A differenza della quasi totalità dei nostri concorrenti che parlano di andare all'estero, Azimut è più di 15 anni che opera in 18 Paesi e il 48,4% delle nostre masse fa riferimento al business estero», sottolinea Giuliani.

E la presenza all'estero quest'anno salirà ulteriormente con l'ingresso in due nuovi paesi, rispettivamente in Africa e in Asia. Per il 2025 Azimut ha anche indicato un obiettivo di raccolta netta totale di 10 miliardi. Nel corso dell'anno arriverà anche il nuovo piano industriale a cinque anni.

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