Lvmh sfonda i 500 miliardi e il settore brinda in Borsa

Il gruppo è il primo in Europa a valere così tanto, grazie alla Cina e alla forza dell'euro

Lvmh sfonda i 500 miliardi e il settore brinda in Borsa

Sarà spuntato senz'altro un sorriso a Bernard Arnault, alla notizia che la sua creatura Lvmh aveva sfondato quota 500 miliardi di capitalizzazione di mercato. Si tratta della prima volta che accade a un'azienda europea, un bel traguardo per un colosso del lusso che ha fatto di Arnault l'uomo più ricco del mondo (a ieri il suo patrimonio, secondo Forbes, è lievitato a 257 miliardi di dollari).

L'azienda francese è reduce da cinque sedute con il segno più in Borsa, in scia a un trimestre record che ha visto i ricavi salire del 17% a 21 miliardi di euro, beneficiando della riapertura della Cina dopo le restrizioni e di una domanda globale di beni di lusso che non risente dei morsi dell'inflazione. Al superamento della soglia dei 500 miliardi di dollari, ricorda Bloomberg, contribuisce anche il rafforzamento dell'euro, che scambia a 1,10 sul biglietto verde consentendo ai 454 miliardi di capitalizzazione del gruppo francese di tradursi in 500 miliardi di dollari.

Secondo Gabriel Debach, market analyst di eToro, per Lvmh gioca a favore «la diversificazione geografica», che beneficia della «riapertura cinese così come della maggiore domanda giapponese, tanto che il mercato europeo e quello americano rappresentano insieme solamente poco meno della metà del fatturato complessivo (circa 49,3%). Riapertura cinese che - continua l'analista - riporta le maggiori prospettive da parte del management, con lo slancio a doppia cifra del primo trimestre di buon auspicio per la performance nell'anno».

E tra chi può avvantaggiarsi in maniera cospicua della ripartenza del mercato cinese ci sono anche le imprese del lusso italiane che, in scia a Lvmh, stanno vivendo momenti positivi in Borsa. Moncler, per esempio, nell'ultimo mese è lievitata del 12,6% e del 32,5% nell'ultimo anno. Il gruppo dei piumini ha avuto profitti oltre i 600 milioni di euro nel 2022 che hanno battuto le attese. E per il 2023 ci sono aspettative incoraggianti, sia per la sua forza del brand a Pechino che per la sua esposizione al turismo. Brunello Cucinelli, che ha diffuso i conti del primo trimestre pochi giorni fa, ha registrato ricavi a 265 milioni (+34,7%) con una crescita sul mercato asiatico rispetto a un anno fa del 56 per cento: in Borsa nell'ultimo anno ha guadagnato il 75,2 per cento. Vive un momento positivo anche Tod's, che lo scorso anno ha superato, a livello di gruppo, il miliardo di fatturato. La società guidata da Diego Della Valle nell'ultimo mese ha visto crescere il valore del suo titolo di quasi l'11 per cento.

Infine, vale la pena citare Ferrari: nel 2022 ha avuto conti record, con un utile a 939 milioni. Anche lei si avvantaggerà del ricco mercato cinese e a Milano sta andando forte con un +23% segnato solo nell'ultimo anno.

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