Eni non perde tempo nel percorso di valorizzazione dei suoi asset. Dopo aver concluso nella prima metà dell'anno la cessione di una quota di Plenitude, l'obiettivo adesso è quello di fare un'operazione similare con Enilive. Il Cane a sei zampe ha riscontrato forte interesse per la sua controllata dedicata ai prodotti e servizi per la mobilità, tra cui il car sharing Enjoy, e ha già stretto un'accordo temporaneo di esclusiva con Kkr. Al colosso del private equity, se la due diligence andrà in porto, andrebbe una quota in Enilive tra il 20% e il 25% sulla base di una valutazione della società compresa tra 11,5 e 12,5 miliardi di euro. Il gruppo ha sottolineato come «il forte interesse manifestato in questo periodo da primari investitori finanziari istituzionali» potrebbe portare alla successiva cessione di un'ulteriore quota fino al 10% di Enilive.
A saltare all'occhio degli operatori di mercato è in primo luogo l'elevata valutazione di Enilive, superiore a quanto era circolato negli ultimi mesi (circa 10 miliardi). Superiore alle aspettative è anche l'ammontare della quota che Eni è disposta a cedere, fino al 35%, rispetto al 20% indicato dalle ultime indiscrezioni stampa.
«L'operazione arriva in anticipo rispetto alle attese con un multiplo rotondo, per una quota ceduta rilevante», commenta Equita sottolineando inoltre come il percorso di dismissione a un partner industriale/finanziario più successiva Ipo ricalca da vicino quello già avviato per Plenitude.
Dalla doppia operazione, Plenitude più Enilive, emerge anche l'elevata capacità di «estrarre» valore nascosto. «Le valutazioni date dal private equity evidenziano basse valutazioni implicite sul mercato pubblico», taglia corto Barclays che parla di valutazione «premium» per Enilive confermando la raccomandazione d'acquisto su Eni con un potenziale rialzista del 35% rispetto ai livelli attuali.
Sommando la valutazione implicita nella vendita della partecipazione in Plenitude lo scorso marzo (10 miliardi) e quella su cui si sta trattando per Enilive (11,5-12,5 miliardi) si arriverebbe in area 22 miliardi, che si confronta con un capitalizzazione di mercato dell'intero gruppo pari a 46 miliardi. In aggiunta, precisa Barclays, la conclusione di questa cessione entro fine 2024, con conseguente liquidità netta nell'ordine di 2,5-3 miliardi, andrà a dissipare le preoccupazioni sull'indebitamento.
Enilive, oltre allo sharing di Enjoy, presenta più di 5.
000 stazioni di servizio in Europa ed è dedicata anche alla bioraffinazione, alla produzione di biometano (la capacità di bioraffinazione è attesa raddoppiarsi oltre 3 milioni di tonnellate entro il 2026 per poi superare i 5 milioni di tonnellate/anno entro il 2030). Morgan Stanley indica per il 2024 un l'ebitda atteso di Enilive di circa un miliardo di euro.
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