Mediaset rispedisce al mittente le critiche di Vivendi sulla nascita della nuova holding MediaForEurope (Mfe), accusando di fatto i francesi di essere allo stesso tempo un socio e un suo concorrente diretto. Insomma la possibile pace, dopo l'attacco di Vivendi e la replica di Mediaset sembra ora sempre più lontana.
In particolare, il cda del gruppo televisivo guidato da Pier Silvio Berlusconi, riunitosi ieri ha innanzitutto definito «pretestuosa» la posizione di Vivendi contestando «la procedura del tutto inusuale e del tutto fuori termine» del gruppo transalpino, a cui fa capo il 29% di Mediaset (di cui il 19,92% è detenuto tramite Simon Fiduciaria). Il Biscione aggiunge infatti come proprio Vivendi abbia «a più riprese pubblicamente dichiarato di volere realizzare direttamente da sola» un progetto analogo.
Nel fine settimana il gruppo del finanziere Vincent Bolloré aveva riaperto le ostilità puntando il dito, in una lettera inviata sia alla società sia alla Consob, contro le modifiche statuarie previste nella creazione di MfE, la holding destinata a racchiudere la nuova «super Mediaset», con Mediaset Espana e il 15,1% che il Biscione possiede nella tedesca Prosieben. Tali modifiche infatti ridurrebbero il peso di Vivendi nel polo tv paneuropeo.
Vivendi, a seguito di un tentativo di scalata ostile effettuato nel 2016, ha investito 1,2 miliardi nel gruppo italiano. Che ha però ribadito come «tale investimento sia stato effettuato in violazione» della legge sulla contestuale partecipazioni in società media e tlc e «del contratto relativo alla cessione di Mediaset Premium». Che Vivendi si era impegnata ad acquistare.
Mediaset ha quindi ricordato come il progetto Mfe sia «essenziale per il futuro del gruppo» mentre «la sua mancata realizzazione comporterebbe gravi danni per la società». La società guidata da Pier Silvio Berlusconi aggiunge come, per quanto attiene alla futura governance di MfE, «le richieste di quorum qualificato formulate da Vivendi» rendano «evidente il disagio di quest'ultima di vedere ridotta la propria influenza» e costituiscano «fattispecie del tutto inusuali nell'ordinamento olandese (la holding avrà sede legale in Olanda ndr)».
Lo scontro è a questo punto rinviato all'assemblea straordinaria del prossimo 10 gennaio chiamata a pronunciarsi sulle modifiche statutarie così come riviste in seguito ai suggerimenti intervenuti nel corso del tentativo di conciliazione tra le parti. È possibile che si vada alla conta dei voti con i fondi (a cui fa capo buona parte del flottante pari al 24% del capitale) determinanti per l'esito della battaglia.
Il 21 gennaio è poi già in calendario una nuova udienza di fronte al Tribunale di Milano.Nonostante i venti di guerra in Piazza Affari, Mediaset chiude indisturbata l'ultima seduta prima della chiusura per le feste di Natale. Il titolo infatti termina la giornata a 2,67 euro in rialzo della 0,1 per cento.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.