La Mediaset europea vince in Borsa

Giordani: "A Amsterdam ma senza rischi di contenziosi". Titolo ok

La Mediaset europea vince in Borsa

Piazza Affari ha premiato Mediaset (+1,27%) sia per la forte raccolta pubblicitaria del primo trimestre (+6,1%), che continua bene anche in aprile, sia la rinnovata strategia di sviluppo europeo. Dopo quasi cinque anni di battaglia legali, inoltre, il gruppo tv guidato dall'ad Pier Silvio Berlusconi ha avviato una strategia di distensione con il socio di minoranza Vivendi (cui fa capo il 30% circa) che dovrà ora scoprire le carte.

Ieri in conference call, il direttore finanziario di Mediaset, Marco Giordani, ha infatti sottolineato che il trasferimento della sede legale in Olanda va letto alla luce della strategia di creare un gruppo paneuropeo. «È nostra intenzione rafforzare la nostra strategia europea - ha detto Giordani - una strategia non nuova e dopo quello è successo nel 2020 siamo sempre più convinti della nostra scelta. Crediamo nel consolidamento in Europa, è raggiungibile». E dunque il possibile trasferimento, che sarà riproposto all'assemblea degli azionisti del 23 giugno, ha «l'obiettivo di facilitare la creazione di un gruppo paneuropeo e risponde alla necessità di trovare una giurisdizione neutrale rispetto all'obiettivo del consolidamento».

Quanto a Spagna e Francia, Giordani ha sottolineato che in Europa «andremo a tentare tutte le opportunità: stiamo partecipando al processo di vendita dell'emittente M6 in Francia ma dopo le parole dell'ad di Rtl, secondo cui è preferibile una soluzione francese, le chance per noi sono poche, nulla comunque ci vieta di partecipare». Il Biscione comunque non ha rinunciato all'idea di una fusione con la controllata spagnola Mediaset Espana. «Il merger potrebbe essere fatto - ha detto Giordani - perché ha senso industriale, ma vogliamo cercare di essere il più possibile limpidi e guardare al futuro senza contenziosi». Insomma la guerra legale nei tribunali europei avviata da Vivendi per far naufragare il progetto Mfe (Media For Europe) va lasciata alle spalle. E, in un contesto di mercato molto competitivo, il broadcaster italiano vuole cercare nuove strade di sviluppo.

«La fusione con la Spagna - ha spiegato Giordani - era il nostro progetto iniziale, ci sono sinergie sul tavolo difficili da cogliere con due società quotate ma dopo che il progetto è stato fermato dalla Corte di Madrid non vogliamo più tornare nella situazione dove ogni tipo di accordo provochi contenziosi legali con gli azionisti». Con Vivendi, che potrebbe chiedere posti in cda, la strategia della distensione è dunque avviata.

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