Arriva il tanto atteso ok al trasferimento della sede legale di Mediaset in Olanda, sancito ieri dall'assemblea straordinaria dei soci che ha anche rinnovato il cda. Il 95,57% delle azioni rappresentate ha votato a favore della proposta. La pace con il riottoso socio Vivendi ha permesso di effettuare questo passo senza temere nuove dispute legali. «Il consolidamento sovranazionale - ha detto il presidente Fedele Confalonieri - imporrà agli operatori free tv di cambiare modello organizzativo e di gestione e di avere azionisti stabili, forti, con visione di lungo periodo, focalizzati sulla crescita e sul valore, e meno sulle percentuali di controllo. Questi sono i motivi per cui con assoluta convinzione e determinazione, abbiamo cercato di portare avanti il progetto Mfe e siamo pronti per iniziare questo nuovo percorso europeo».
E a sgombrare il terreno da possibili polemiche il manager ha specificato che «anche a seguito del trasferimento in Olanda la società continuerà a pagare le tasse in Italia e qui manterrà le proprie attività produttive». Sul fronte dei conti «in un anno caratterizzato da condizioni economiche generali molto critiche si legge in una nota - nel 2020 Mediaset ha superato ogni aspettativa, con la decisa crescita del risultato operativo e della generazione di cassa oltre alla forte riduzione dei costi totali». Per quanto riguarda «l',evoluzione della raccolta pubblicitaria - ha detto ancora Confalonieri - possiamo anticipare che il primo e il secondo trimestre del 2021 hanno avuto una performance positiva, anzi più che positiva: il primo trimestre ha segnato un +6,1% (verso un mercato a -1,4%) e il secondo è da record: i dati non sono ancora consolidati e ufficiali, ma aprile e maggio hanno praticamente raddoppiato la raccolta del 2020».
Quanto al prossimo cambio di frequenze del digitale terrestre che obbligherà chi non ha una tv adeguata ad acquisire un nuovo televisore o un decoder, Confalonieri ha detto: «Il problema più significativo è che che l'introduzione dei nuovi standard rischia di impedire agli utenti che non abbiano tv o decoder di nuova generazione, di vedere la tv sul digitale terrestre, che per quasi 16 milioni di famiglie è ancora l'unica piattaforma visibile nelle case. Senza scendere in tecnicalità inutili, è fortissima la pressione di tutto il mondo televisivo italiano per un'accelerazione strenua di una nuova road map per i nuovi standard e di una politica di finanziamento pubblico alla sostituzione dei televisori obsoleti.
Noi vogliamo che la nostra piattaforma elettiva, quella del digitale terrestre, conservi la competitività con le altre e si evolva sempre più verso un modello convergente e ibrido tra broadcast e broadband». Il titolo Mediaset ha chiuso in calo dello 0,55%.
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