L'accordo di consultazione di Mediobanca mantiene la linea Maginot del 10% del capitale. L'uscita di Schematrentatre della famiglia Benetton (2,1%) a partire dal prossimo primo gennaio sarà «tamponata» con l'ingresso di un nuovo socio, Monge (1,09%), e con l'arrotondamento delle quote di Gavio (1,25% dallo 0,66%), Lucchini (0,53% dallo 0,38%) oltre a quello già effettuato da Angelini (0,45%) e Vittoria Assicurazioni (0,25%). L'intenzione del patto è incrementare leggermente le azioni sindacate prima che la disdetta di Ponzano Veneto diventi effettiva. Questo obiettivo non esclude nuovi ingressi a supporto del management guidato dall'ad Alberto Nagel. Analogamente, l'accordo di sindacato può contare sull'appoggio esterno di un ulteriore 5% rappresentato dalle azioni di UnipolSai (1,9%), di Vincent Bolloré (intorno al 2% ma destinato a un progressivo disimpegno), di Diego Della Valle e di Roberto Bertazzoni.
Il punto fondamentale, oltre al consolidamento della presa, è soprattutto la soddisfazione espressa dall'accordo presieduto dall'avvocato Angelo Casò per i risultati conseguiti da Piazzetta Cuccia. Un apprezzamento che vale come una dichiarazione nel momento in cui Leonardo Del Vecchio (18,9% di Mediobanca) e Francesco Gaetano Caltagirone (al 3% con opzioni per salire al 5%) stanno armando i cannoni per puntare alle Generali. Ieri l'imprenditore romano ha comunicato un ulteriore incremento della quota nel Leone (al 6,45% dal 6,26%) , portando al 12,81% il capitale sindacato con Fondazione Crt e Delfin. A questo schieramento Mediobanca si oppone con il 17,2% raggiunto con un prestito titoli pari al 4,3% organizzato da Bnp Paribas.
La prossima puntata dello scontro sarà rappresentata dal consiglio di amministrazione di Mediobanca che dovrà essere convocato per integrare l'ordine del giorno dell'assemblea del 28 ottobre sulla base delle richieste di
Delfin di modificare lo statuto escludendo la previsione di nominare stabilmente tre dirigenti di Piazzetta Cuccia nel board. Ieri a Piazza Affari Mediobanca ha guadagnato l'1,02%, mentre Generali ha limato uno 0,16 per cento.
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