La tempesta "perfetta" del Mes: così lunedì può scattare la trappola

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, ha spiegato che "il presidente del Consiglio ci ha dato la sua parola che il Mes non sarà firmato". Ma il 16 marzo l'Europa vuole chiudere

La tempesta "perfetta" del Mes: così lunedì può scattare la trappola

Mentre la riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) è stata inserita nell'ordine del giorno dell'Eurogruppo, centrodestra e Movimento 5 Stelle ne chiedono a gran voce il rinvio. Anche perché non c'è più tempo di tergiversare, visto che lunedì 16 marzo i tecnocrati di Bruxelles vogliono la fumata bianca.

Come sottolinea Il Fatto Quotidiano, il tema Mes riemerge dalle ceneri dopo settimane di silenzio in un momento critico per il nostro Paese, il quale deve fare i conti con un'economia congelata dal coronavirus, con rischi per imprese e banche e con mercati letteralmente terrorizzati.

In un contesto del genere il centrodestra ha fatto notare al governo come non sia necessario interessarsi al Fondo salva-Stati. Al di là degli effetti nefasti della riforma, è stato chiesto a Giuseppe Conte di rinviare l'approvazione della suddetta riforma a data da destinarsi.

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, ha spiegato che “il presidente del Consiglio ci ha dato la sua parola che non sarà firmato, quindi confido in un rinvio". Eppure il Tesoro non si è sbilanciato: “No comment”.

La pericolosità del Mes

Accanto al centrodestra fanno capolino anche i grillini. Una buona parte degli esponenti del M5s, compreso Alessandro Di Battista, si è fatta sentire pubblicamente mentre LeU, l'altra forza di governo, nutre più di una perplessità. Insomma, il Parlamento sta chiedendo esplicitamente un rinvio della riforma del Mes.

Parlando in maniera più specifica del Mes, lo scorso dicembre una risoluzione sottolineava "la coerenza della posizione del governo con gli indirizzi definiti dalle Camere" e di procedere solo e soltanto di fronte alla "logica di pacchetto". In altre parole, assieme al Mes devono essere approvati sia la garanzia comune sui depositi bancari sia un bilancio della zona euro.

Il Mes, inoltre, ha il compito di intervenire in caso di crisi, pestando soldi a tassi bassi a quei Paesi in difficoltà. In cambio chiede tuttavia sacrifici più o meno grandi ai debitori.

L'utilità di questo fondo sta tutta nel creare una rete di sicurezza tale da evitare il contagio “rispetto a chi è costretto al default”. Lo spauracchio più grande si chiama tuttavia ristrutturazione del debito e, come spiegano gli esperti, per l'Italia, una condizione del genere, sarebbe un'enorme calamità.

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