Microsoft, Amazon e Google. Pioggia di utili con la "nuvola"

Forti rialzi a Wall Street per le tre società, leader nella fornitura di servizi e potenza di calcolo online tramite il cloud computing

Microsoft, Amazon e Google. Pioggia di utili con la "nuvola"

Amazon, Microsoft e Google guidano l'assalto al cosiddetto «cloud computing», facendo il pieno di utili. I tre giganti Usa ieri hanno fornito i dati trimestrali che hanno messo in evidenza una forte crescita dei profitti in contrasto su altre aziende tecnologiche che non hanno puntato su questa opportunità come Ibm, Hewlett Packard, Emc e Oracle.

Il comun denominatore tra Amazon, Google e Microsft, aziende di per se diversissime, deriva infatti dall'uso intensivo, per fornire i loro servizi, dei data center. Ossia i centri di calcolo dove si trovano i server. Luoghi destinati a divenire sempre più importanti, tanto che recentemente il finanziere egiziano Naguib Sawiris ha deciso di investire 100 milioni di euro nella realizzazione di un data center in Italia vicino a Pavia. In pratica, grazie a queste strutture, si possono fornire una vasta gamma di servizi a basso costo. Di questa opportunità ha subito approfittato Microsoft (ieri +10% a Wall Street) dando ai clienti la possibilità di accedere online ai suoi software e servizi. Mentre Amazon (+6,4%), il leader dell'e-commerce mette a disposizione parte dei suoi data center per fornire a terzi potenza di calcolo online e lo stesso fa Google, il maggior motore di ricerca al mondo. Il risultato è che la divisione servizi Web di Amazon è cresciuta del 78% con un fatturato pari a 2 miliardi di dollari. Una performance che ha permesso al gigante dell'e-commerce, nonostante i forti costi di ristrutturazione, di chiudere il trimestre con un utile di 79 milioni di dollari. Il cloud ha rinvigorito anche i conti di Microsoft. Nonostante l'acquisizione di Nokia la società ha riportato nel primo trimestre dell'anno utili per 4,6 miliardi. Il fatturato proveniente dai servizi offerti dalla cosidetta «nuvola intelligente» è stato di 5,89 miliardi che vuol dire una crescita del 7,6% oltre le stime degli analisti. E poi c'è Google che ha presentato i suoi conti per la prima volta sotto il nome di Alphabet (ieri +6,7% in Borsa), di cui Google ora è una controllata, a cui fanno riferimento le operazioni del motore di ricerca. Nel terzo trimestre dell'anno il gruppo di Mountain View ha messo a segno utili e ricavi in crescita, grazie alla recente spinta nel settore mobile, alla crescita di YouTube e alla decisione di tagliare le spese.

Gli utili netti sono stati di 3,98 miliardi di dollari con fatturato a 18,68 miliardi di dollari, in crescita del 13%. Ciò gli ha consentito di proseguire rafforzare la divisione «cloud».

Le ottime trimestrali presentate dai giganti Usa hanno messo le ali anche a Facebook in Borsa che per la prima volta ha sfondato i 100 euro ad azione.

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