Mise: "Nessun lavoratore sarà licenziato dall'Ilva"

Fonti del ministero dello sviluppo rassicurano dopo le voci che vedono 6-6mila esuberi per l'Ilva: "Nessuno resta senza protezione"

Mise: "Nessun lavoratore sarà licenziato dall'Ilva"

"Nessun lavoratore sarà, in ogni caso, licenziato e/o lasciato privo di protezione". Lo assicurano fonti del Ministero dello Sviluppo economico dopo che dai piani delle cordate che si contendono l'Ilva è emerso che entrambi prevedono almeno 5-6mila esuberi per l'Ilva.

"Tutti i lavoratori che non verranno assunti dall'acquirente rimarranno in capo all'amministrazione straordinaria per tutta la durata del programma e potranno essere impiegati nelle attività di decontaminazione che saranno eseguite dalla procedura", sottolineano dal ministero guidato da Carlo Calenda. dal Mise.

Secondo il ministero, infatti, l'offerta di AmInvestCo "prevede l'assunzione di 9.407 lavoratori, mentre resterebbero in cassa integrazione nell'amministrazione straordinaria 4.813 persone". "Tale offerta è suscettibile di miglioramento, per espressa dichiarazione di disponibilità dell'offerente e sarà oggetto di un confronto con i sindacati nella trattativa per il raggiungimento dell'accordo sindacale", aggiungono le fonti, "Si rammenta che tale accordo è condizione sospensiva per il trasferimento all'acquirente dell'azienda. La produzione di Ilva è limitata per i prossimi anni, a 6 milioni di tonnellate, fino al completamento del piano ambientale. Tale limite costituisce una prescrizione del Ministero dell'Ambiente per garantire il rispetto degli standard emissivi. Oggi l'organico delle società Ilva oggetto del trasferimento è composto da 14.

220 lavoratori ad oggi effettivi di cui circa 2.400 in cassa integrazione. La differenza tra la situazione attuale e quella post-acquisizione sarebbe dunque di circa 2.400 persone in più in cassa integrazione".

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