Nel tentativo di contrastare l'impennata dei prezzi di gas e luce, nella serata di ieri la Camera ha approvato un nuovo provvedimento inserito all'interno del Decreto anti-rincari. Non solo prezzi calmierati per imprese energivore e piccole e medie imprese, ma anche un correttivo agli strumenti di cui può disporre l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) per fissare le tariffe: a bilanciare le impennate dei prezzi del gas saranno i costi reali di acquisto sostenuti da chi lo importa.
Si tratta di una soluzione che dovrebbe di fatto impedire quegli extraprofitti che sono ora sotto gli occhi di tutti, oltre che tutelare imprese e famiglie.
Si parla, come riferisce anche Il Messaggero, di un provvedimento non solo anti-inflazione, ma anche para-speculazione. Il fine è quello di abbassare i costi delle prossime bollette, con un 40% in meno di sconto. Una norma necessaria, quella del governo. Basti pensare che nel 2021 un nucleo familiare spendeva mediamente 1.770 euro all'anno tra gas e luce, mentre a inizio 2022 si sono previsti anche i 3.161 euro a causa della speculazione.
Da adesso in poi, sarà Arera a valutare autonomamente quanto far pesare sulle prossime tariffe il costo del gas rispetto alle fluttuazioni dei prezzi sull'indice di borsa del gas naturale nel mercato Ttf dei Paesi Bassi, che consente il commercio del combustibile sia nella rete olandese che in tutta Europa. Arera prenderà in considerazione anche la situazione italiana relativa ai consumi ed agli scenari futuri.
L'articolo 18-bis del decreto approvato ieri alla Camera andrà dunque a modificare la legge che stabiliva i poteri di Arera risalente al 95. Nel testo si legge testualmente che viene introdotto "il rinvio al reale costo di approvvigionamento delle materie prime oltre che all'andamento di mercato tra i parametri in relazione ai quali l'Autorità stabilisce e aggiorna le tariffe".
I valori del gas resteranno elevati anche nei prossimi mesi, e con questa soluzione il governo ha cercato di tamponare la situazione. Quanto alla sanzioni alla Russia e ad un eventuale embargo del gas, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha affermato che "il distacco dal gas russo non è un tema sul tavolo, oggi". Intanto sarà Arera a prendere in mano i contratti pluriennali firmati dagli importatori di gas e ad avere facoltà di chiedere che chi importa gas presenti i contratti.
"Sono convinto che siano contratti pluriennali e quindi viene smarcata l'ipotesi che non ci forniscano più gas", ha dichiarato il presidente di presidente
di Confindustria Carlo Bonomi, come riportato da Il Messaggero. "Anche i prezzi di acquisito saranno completamente diversi da quelli che stanno seguendo oggi l'impazzimento dei mercati", ha aggiunto.
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