Mps pronta per il risiko. E Fondazione Crt si affida a Palenzona

La banca: "Siamo solidi", scatta il titolo (+5,6%). Ma l'ex ad Bastianini fa causa

Mps pronta per il risiko. E Fondazione Crt si affida a Palenzona

Mps è in buona salute. È quanto emerge dalle risposte del cda - guidato dall'ad Luigi Lovaglio - alle domande presentate in vista dell'assemblea di domani. Rocca Salimbeni ha confermato gli obiettivi del piano e intende giocare un ruolo da protagonista nel processo di aggregazione imposto dalla Commissione Ue. Queste dichiarazioni hanno giovato al titolo, il migliore tra i bancari in Borsa (+5,63% a 2,23 euro ai massimi da marzo).

La patrimonializzazione del Monte (dopo l'ultimo aumento da 2,5 miliardi) è «tra le più alte del sistema» e «grazie alla riduzione dei costi» e «al rafforzamento dell'organizzazione commerciale, la banca «è avviata verso il raggiungimento» dell'obiettivo di «oltre 700 milioni di euro di utili nel 2024» e potrà «guardare a tutte le opportunità» di consolidamento che si dovessero presentare in Italia. Il Monte ha promesso che il «progressivo completamento» del piano consentirà «di accrescere la consapevolezza del mercato riguardo alla potenzialità della banca» e «del suo valore». L'esito del contenzioso sarà decisivo. Ammontano a 4,1 miliardi di euro le richieste danni, legate alla presunta scorrettezza delle informazioni finanziarie, a cui si aggiunge, come una goccia nel mare, la causa intentata dall'ex ad Guido Bastianini, che contesta la legittimità della sua defenestrazione, voluta dal Tesoro nel febbraio 2022. Impatto ben più dirompente potrebbe avere il procedimento sui crediti deteriorati nell'ambito del quale la Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio degli ex vertici Alessandro Profumo, Fabrizio Viola e Massimo Tononi ma per il quale Siena non rileva «criticità rispetto all'operato della banca e dei soggetti coinvolti».

Il necessario riferimento al consolidamento operato dal Monte dei Paschi si è inserito in un contesto di Borsa nel quale si scommette su un pronto riavvio del risiko. Unicredit (+2,2%) e Banco Bpm (+2,1%) sono oggetto delle attenzioni degli operatori perché le valutazioni relative renderebbero nuovamente possibile un affondo dell'istituto guidato da Andrea Orcel. (37,5 miliardi contro 6,8 miliardi le rispettive capitalizzazioni). Tra l'altro il gruppo guidato da Giuseppe Castagna ha anche avviato la procedura di dismissione della monetica puntando a un incasso di 2 miliardi di euro. Ieri hanno segnato consistenti rialzi anche Bper (+4,1%) e Mediobanca (+2%).

Il settore è in fermento. Ma c'è un fatto nuovo che potrebbe cambiare la prospettiva. Ieri Fabrizio Palenzona è stato eletto presidente della Fondazione Crt con 10 voti favorevoli contro i 7 dell'uscente Giovanni Quaglia.

Il presidente di Prelios è una figura «di sistema», non ostile al centrodestra e dalla grande sensibilità «politica» dopo i tumulti seguenti alla battaglia su Generali cui l'ente ha partecipato al fianco di Caltagirone. La Fondazione detiene l'1,6% di Piazza Gae Aulenti e l'1,8% del Banco. Ma l'opzione di un terzo polo con Mps resta sempre sullo sfondo.

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