Trevor Milton, il visionario e self-made man americano da molti accostato a Elon Musk, patron di Tesla, lascia la presidenza di Nikola, la sua creatura nonché fucina di miliardi di dollari. Un brutto colpo per il Nasdaq, dove è quotata la start-up che produce sistemi per veicoli elettrici e a idrogeno: ieri, in serata, perdeva quasi il 18%, a 28,06 dollari, dopo aver toccato il minimo di 24,05 dollari. E brutto colpo anche per Piazza Affari, vista l'alleanza siglata un anno fa tra Nikola e Iveco, con le azioni di Cnh Industrial che sono scese dell'8,05%, a 6,28 euro.
L'uscita di scena di Milton è seguita al report pubblicato, nelle scorse settimane, dallo short seller Hindenburg Research con la pesante accusa nei confronti di Nikola di rappresentare «una frode complessa costruita su decine di menzogne».
Da qui l'avvio di indagini da parte della Sec (la Consob Usa) e del Dipartimento di Giustizia per verificare se gli investitori siano stati fuorviati.
Al posto di Milton, a guidare l'azienda è stato nominato l'ex vicepresidente di Gm, Stephen Girsky, attuale membro del cda della start-up con sede a Phoenix, in Arizona. Con l'ad Mark Russell, Girsky dovrà portare avanti lo sviluppo della società e gli accordi in essere. Da notare, ma sembra essere solo una coincidenza, che nelle scorse settimane proprio Gm si era accaparrata, per 2 miliardi di dollari, l'11% di Nikola. Intenzione del gruppo di Detroit è produrre, tra due anni, Badger, un pick-up elettrico a celle a combustibile a idrogeno avvalendosi appunto di Nikola. Per poi condividere sempre più tecnologie, componenti e processi produttivi. Anche General Motors, ieri, ha subito un duro contraccolpo a Wall Street: -5,4% a poche ore dalla chiusura.
Milton, intanto, ha precisato di volersi fare da parte per non spostare l'attenzione, che deve restare sulle attività del gruppo e non sulla sua figura. Su Twitter, ha ribadito che intende difendersi «da accuse false mosse da detrattori esterni al gruppo». «Nikola - ha aggiunto - è davvero nel mio sangue e lo sarà sempre, ma l'attenzione dovrebbe essere concentrata sulla missione dell'azienda di cambiare il mondo. Trasformare i trasporti in meglio e aiutare a proteggere il clima globale: per me è stato un onore incredibile».
Da Cnh Industrial, nella cui orbito ruota Iveco, nessun commento al terremoto che ha travolto Nikola.
Da fonti industriali vicine al gruppo trapela, però, che nulla cambia nei rapporti in vigore e nelle intese sottoscritte. Cnh Industrial, che fa capo alla holding Exor, detiene il 7,11% di Nikola, le cui azioni erano salite vertiginosamente arrivando a superare il valore di Ford, portando lo stesso Milton a diventare la 188ª persona più ricca al mondo.
I primi di marzo, in proposito, Nikola aveva annunciato la fusione con VectoIQ, azienda specializzata in mobilità sostenibile e sul listino del Nasdaq. Lo scopo: usare la società già quotata per reperire capitali in breve tempo.
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