Ormai ci siamo: l'infrastruttura che accelererà la digitalizzazione italiana sarà pronta entro fine anno e consentirà alla pubblica amministrazione di trasferire i suoi dati sul Cloud Nazionale, un'unica banca dati con elevati standard di sicurezza. A presentare la roadmap è stato ieri Emanuele Iannetti, ex ad di Ericsson ora alla guida del Polo Strategico Nazionale, la società a capo del progetto partecipata da Tim, Leonardo, Cassa Depositi e Prestiti (Cdp, attraverso la controllata Cdp Equity) e Sogei: «È una sfida che è già iniziata: siamo in linea con la nostra tabella di marcia e con la consegna dell'infrastruttura che sarà operativa entro fine anno, come previsto dalla Convenzione sottoscritta con il Dipartimento per la trasformazione digitale (Dtd) della Presidenza del Consiglio dei Ministri» spiega l'ad ricordando l'obiettivo finale, ovvero portare il 75% delle amministrazioni italiane a utilizzare servizi in cloud entro il 2026. In questo progetto Tim si occuperà della parte infrastrutturale, Leonardo gestirà gli aspetti legati alla security, Cdp Equity invece è l'investitore istituzionale e, infine, Sogei predispone i modelli da adottare per il cloud.
Il Polo ospiterà i dati e i servizi critici e strategici di tutte le amministrazioni centrali (circa 200), delle Aziende Sanitarie Locali (Asl) e delle principali amministrazioni locali (Regioni, città metropolitane, comuni con più di 250 mila abitanti). Dal 2023, dunque, e per i tre anni successivi, si comincerà a sottoscrivere i contratti con le Pa, con l'obiettivo di avere almeno 280 amministrazioni migrate nel Psn entro il terzo trimestre del 2026. L'obiettivo è «garantire la massima sicurezza dei dati e dei servizi critici e strategici del Paese attraverso un'infrastruttura cloud efficiente e affidabile», ha spiegato Iannetti, «che favorisca il processo di trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione offrendo servizi pubblici di maggiore qualità».
La messa in opera di un'infrastruttura cloud come quella prospettata, negli auspici dovrebbe favorire la riqualificazione della spesa pubblica con una riduzione dei costi per gli investimenti e la gestione delle infrastrutture, contribuendo ad aumentare l'efficienza energetica, attraverso la riduzione dei consumi anche in ottica di sostenibilità ambientale.
I dati, che al momento sono sparpagliati in tanti data center, migreranno in quattro cervelloni certificati «Tier 4», il livello più alto di garanzia, due situati nel Lazio e due in Lombardia. Questi lavoreranno in parallelo tra loro, in una sorta di gemellaggio, per consentire sia il backup delle applicazioni e delle infrastrutture sia un eventuale «disaster recovery».
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