Nel decreto Rilancio c'è il via libera alla moneta fiscale, che permette ai contribuenti di trasformare i crediti d'imposta in agevolazioni fiscali in moneta. L'operazione è possibile se queste agevolazioni vengono cedute a terzi, inclusi istituti di credito ed intermediari finanziari.
Questo "bottino" finanziario è di tutto rispetto, visto che sono stati stanziati ben 15 milardi di euro soltanto per il biennio 2020-2021. Gli articoli 121 e 122 del dl 34/2020 disciplinano la cessione dei crediti d'imposta per fronteggiare l'emergenza da Covid-19. Come si legge su Italia Oggi, la trasformazione in moneta è consigliata quando il contribuente non dispone, nel breve periodo, imposte o contributi da compensare oppure dispone di altre agevolazioni fiscali da usare come compensazione. Per quanto rigurda gli immobili, invece, lo sconto su quanto dovuto al fornitore o per la cessione del credito a terzi può essere una valida alternativa di tipo finanziario.
Intanto, si possono delineare gli aspetti più importanti delle cessioni dei crediti fiscali, come ad esempio i possibili cessionari dei crediti d'imposta e bonus fiscali: la norma indica come potenziali acquirenti dei crediti d'imposta tutti gli altri soggetti diversi dal contribuente, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari. In pratica, non sarà il legislatore a regolare la cessione di questi crediti, ma saranno le due parti a decidere prezzo e modalità. Per quanto riguarda i crediti d'imposta che si possono utilizzare immediatamente come quelli relativi alle locazioni, la cessione potrà avvenire alla pari o quasi.
Nell'ipotesi, invece, di bonus a lento recupero (come quelli sui lavori edili), l'acquisto del bonus fiscale per un prezzo inferiore al valore nominale potrà essere giustificato dall'anticipazione finanziaria che il cessionario assume su di sé. Mentre l'articolo 121 prevede la possibilità di altre cessioni oltre la prima, nell'articolo 122 del dl 34/2020 la cessione del credito di imposta potrà essere anche parziale.
Le sanzioni
Regole uniformi anche per monitorare e controllare i crediti ed i bonus oggetto di cessione: i benefici fiscali non devono venire meno al controllo negli aventi diritto, nei confronti dei quali verranno effettuati tutti gli accertamenti del caso ed eventuali sanzioni. Gli acquirenti, invece, potranno incorrere in sanzioni da parte dell'amministrazione finanziaria soltanto nell'ipotesi in cui il bonus fiscale venga utilizzato in maniera irregolare od in misura maggiore di quella spettante.
Le funzioni della moneta
Dal punto di vista economico, la moneta svolge tre funzioni: unità di conto, riserva di valore e mezzo di pagamento. Come riporta la Banca d'Italia, la moneta si usa per confrontare in maniera omogenea il valore di prodotti e servizi molto diversi tra loro, agevolando così le decisioni economiche e gli accordi contrattuali. Con la riserva di valore, la moneta permette di spostare nel tempo la quota di reddito che non viene utilizzata immediatamente per consumare beni e servizi. In parole povere, consente di conservare (risparmiare) una quota del reddito corrente per spenderlo in futuro.
Infine, con il mezzo di pagamento, può essere scambiata istantaneamente con beni e servizi: l’acquirente consegna moneta al venditore ed in questo modo si libera da ogni obbligo nei confronti di quest’ultimo che, accettandola, ne riconosce il valore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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