Solo un'uscita anticipata dal mondo del lavoro di chi, ancora occupato, attende il momento per andare in pensione potrebbe favorire un ricambio generazionale, consentendo ai giovani di non tardare troppo il loro ingresso negli ingranaggi del sistema economico.
Ecco perché si lavora alacremente sulla possibilità di creare uno scivolo per favorire l'uscita anticipata dei lavoratori fino a circa quattro anni prima del previsto, magari attraverso la sottoscrizione di un vero e proprio contratto di mutuo. Non si tratterebbe, è bene sottolinearlo, di una scelta indolore per i diretti interessati, i quali per aderire ad una iniziativa del genere dovrebbero subire una decurtazione dell'assegno previdenziale mensile. Una controindicazione che non sta comunque bloccando il progetto, che, come anticipato da Investire Oggi, prevederebbe la possibilità di ricorrere a fonti di finanziamento complementari. Questi ipotetici fondi, che beneficerebbero della garanzia dello Stato, potrebbero consentire ai lavoratori vicini alla pensione di ottenere dei mutui a tassi agevolati.
In parole povere si dovrebbe trattare di una sorta di pensione anticipata che prevede il pagamento dei rimanenti contributi previdenziali tramite un mutuo utilizzando il Tfr (Trattamento di fine rapporto) come fondo di garanzia.
Nel momento in cui il lavoratore arriva a maturare i requisiti richiesti, l'Inps può iniziare a versare la pensione. Come anticipato si dovrebbe però trattare di un assegno ridotto, dato che l'Ente previdenziale si occuperebbe di trattenere una parte di esso per rifondare alla banca il mutuo anticipato ed i relativi interessi. Si può ipotizzare, ad esempio, il caso di un lavoratore che maturi a 65 anni i requisiti per la pensione ma voglia lasciare il mondo del lavoro a 61 anni.
Per coprire i 4 anni che lo separano dall'età richiesta per la pensione, quest'ultimo potrebbe accedere ad un mutuo garantito dallo Stato: l'istituto bancario intermediario erogherebbe così mensilmente un assegno previdenziale fino al raggiungimento dei 65 anni.Da quel momento in poi sarebbe l'Inps ad erogare l'assegno previsto, sottraendo tuttavia da esso la parte di mutuo anticipata per 4 anni dalla banca, comprensiva di interessi.
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