Le pensioni sono sempre più al centro della agenda politica del governo. Tra le proposte grilline c'è quella che prevede l'innalzamento delle minime a 780 euro con una sforbiciata a quelle d'oro. Ma di fatto a quanto pare in pochi tra gli aventi diritto vedranno quella cifra sull'assegno. La pensione di cittadinanza, così la chiamano i grillini, finirà nelle tasche di una platea molto ridottal. Si tratta di appena 500mila pensionati contro i 3 milioni annunciati in campagna elettorale. Ma attenzione: sulle stime e sui fondi dedicati alle minime non mancano sorprese. Saranno stanziati infatti 900 milioni dei 9 miliardi a disposizione. Briciole.
Il resto dei fondi sarà destinato al reddito di cittadinanza. Una mossa quella dei grillini che cambia (e non di poco) le promesse fatte prima del voro. Di fatto i pensionati che potrebbero percepire l'assegno, in media riceveranno 138 euro al mese. L'assegno complessivamente passerà, come ridcorda Repubblica, da 507 euro a 645. Quota ben distante dai 780 promessi. Il sistema per l'erogazione dell'assegno di fatto rispetterà gli stessi parametri che valgono per il reddito di cittadinanza. Verrà esaminato l'Isee e la situazione patrimoniale. Chi ha una casa di proprietà di fatto non raggiungerà la quota massima di 780 euro.
Insomma i pensionati che hanno un assgeno molto magro resteranno delusi. le aspettative sono naufragate con il reddito di cittadinanza su cui puntano tutto i grillini per rilanciare la loro azione politica. Con buona pace di chi ha creduto nelle loro promesse.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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