Le pensioni sono un nodo da sciogliere per il governo in vista del varo della Legge di Bilancio. Di fatto l'esecutivo giallorosso ha promesso una rivalutazione piena anche sugli assegni fino a 2.029 euro al mese. Il ritocco riguarderà gli assegni quattro volte il minimo, mentre finora veniva riconosciuta una rivalutazione piena solo a quelli fino a 3 volte il minimo. Si tratta però di una vera e propria mancia con un aumento di tra i 25 centesimi e i tre euro al mese. Per questo motivo tutti i rappresentanti dei pensionati sono sul piede di guerra e vanno all'attacco dell'esecutivo. In questo quadro infatti va sottolineato un aspetto non proprio secondario: quanto hanno perso su base annua i pensionati dal 2011 (anno del debutto di Monti al governo) con le rivalutazioni azzoppate. Secondo un calcolo della Uil, nell'arco di 12 mesi lo "scippo" subito da un pensionato può arrivare anche a 1000 euro ogni anno. A questo punto entriamo più nel dettaglio dei calcoli prendendo come esempio una pensione di 1.500 euro lordi.
Di fatto, come ricorda ilMessaggero, la "rapina" di Stato ammonterebbe a circa 94,62 euro al mese, ovvero circa 1.230 euro l'anno. Le notizie non sono bune nemmeno per chi percepisce un assegno da 1.568 euro. In questo caso si perdono circa 960 euro all'anno. Poi la quota sale con le pensioni da 1.960 euro al mese, quelle tra 4 e 5 volte il minimo. In questo caso per strada si perdono addirittura 1.490 euro all'anno. Con il nuovo piano del governo le rivalutazioni verranno ritoccate secondo questo schema: al 77% per gli assegni tra 2.029 e 2.538 euro al mese, del 52% per gli assegni tra 2.537 e 3.046 euro al mese, del 47% per gli assegni tra 3.046 e 4.061 euro al mese, del 45% per gli assegni tra 4.061 e 4.569 euro al mese, del 40% per gli assegni oltre 4.569 euro al mese. Poi dal 2022 la perequazione sarà del 90% per gli assegni tra 2.029 e 2.
538 euro al mese e del 75% per tutti gli assegni oltre i 2.538 euro. Insomma guardando queste cifre emerge un'amara verità per milioni di pensionati: riceveranno 3 euro in più ma in questi anni hanno perso migliaia di euro grazie alle sforbiciate sugli assegni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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