Chi nel 2022 compirà 64 anni di età ed avrà maturato 38 anni di contributi (di cui almeno 35 di contribuzione effettiva) potrà accedere alla pensione anticipata. Quota 102, oramai, è entrata pienamente in vigore andando a sostituirsi, secondo quando introdotto dalla legge di bilancio dello scorso dicembre, alla precedente Quota 100.
Secondo la relazione tecnica sulla misura, la nuova finestra di messa in quiescenza - che si configura come finestra ponte in previsione di successive modifiche inserite in una possibile più ampia riforma delle pensioni - vedrà circa 16.800 persone come beneficiari, con un costo totale di circa 170milioni di euro; nel 2023, invece, entrerà in vigora il nuovo scaglione con quota 104 che dovrebbe garantire 23.500 pensionamenti anticipati.
Le parti sociali ed il governo restano impegnati al tavolo di confronto per il superamento del sistema pensionistico che poggia sulla legge Fornero, ma nel frattempo l'Inps, con il messaggio 97/2022 che rimanda ad una successiva circolare per informazioni dettagliate, ha comunicato che a partire dal 7 gennaio si può fare richiesta di pensionamento anticipato. Vediamo come
Richiesta di pensionamento con Quota 102
Secondo quanto previsto dalla comunicazione dell'Istituto previdenziale, a valere dallo scorso venerdì sarà possibile fare richiesta di pensionamento con Quota 102 attraverso 2 modalità distinte:
- accedere, con le proprie credenziali (SPID, Carta nazionale dei servizi, Carta di identità elettronica 3.0), al sito dell'Inps e compilare ed inviare la domanda telematica presente nella sezione “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, Ecocert, Ape Sociale e Beneficio precoci”; successivamente, scegliendo l’opzione “NUOVA PRESTAZIONE PENSIONISTICA”, occorre selezionare in sequenza: 1) “Anzianità/Anticipata/Vecchiaia”; 2) “Pensione di anzianità/anticipata”; “Requisito quota 102”. Infine devono essere selezionati il Fondo e la Gestione di liquidazione.
- tramite degli Istituti di Patronato e degli altri soggetti abilitati alla intermediazione delle istanze di servizio all’INPS ovvero, in alternativa, può essere presentata utilizzando i servizi del Contact center.
Quanto si perde sull’assegno pensionistico con Quota 102
Si tratta di uno degli argomenti più spinosi della questione e che ha tenuto maggiormente "banco" durante la discussione della misura nella legge di bilancio. Difatti, secondo una prima simulazione apparsa sul Messaggero di cui si è parlato in un precedente articolo de IlGiornale.It, coloro i quali hanno una retribuzione lorda di 30mila euro (circa 1.650 euro netto mensili scaglioni Irpef compresi)
andrebbero a perdere circa tra i 40 ed i 160 euro rispetto all'ammontare dell'assegno pensionistico che incasserebbero a pieno regime e la situazione peggiora ulteriormente con l'aumento del lordo, considerando che chi guadagna 50mila euro annui perderebbe, invece, tra i 100 e i 210 euro.
La pensione con Quota 102, difatti, è calcolata dall'Inps senza il
ricalcolo integralmente contributivo e l'assegno, pertanto, sarà:- retributivo sino al 31 dicembre 2011 per poi passare al contributivo per coloro i quali possedevano oltre 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995;
- retributivo sino al 31 dicembre 1995 per poi passare al contributivo per coloro i quali possedevano meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995;
- integralmente contributivo per chi, al 31 dicembre 1995, non aveva versato alcun contributo.
Per i lavoratori penalizzati sarà possibile, se si ha diritto, ricevere l’assegno straordinario di sostegno al reddito erogato dai Fondi di solidarietà bilaterali.
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