L'aumento della tassazione sulle plusvalenze bancarie dalla rivalutazione delle quote della Banca d'Italia, previsto dal Def come copertura del taglio Irpef, rischia di sottrarre un miliardo di euro di liquidità alle banche destinato a fare prestiti a famiglie e imprese. A lanciare l'allarme è stato il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini che, in audizione sul Def licenziato settimana scorsa dal governo Renzi, non ha nascosto i propri timori sull'impatto che la manovra potrebbe avere sul credit crunch: "L’attività delle banche non deve essere ostacolata e resa più difficile da norme ingiuste e discriminatorie".
Nel corso dell'audizione davanti alle commissioni Bilancio di Montecitorio e Palazzo Madama, Sabatini ha bocciato la misura contenuta nel Def perché aumenterebbe la percezione di un fisco "incerto e ondivago" che quindi "scoraggia gli investimenti esteri proprio in un momento in cui le banche vedono un ritorno di interesse nei loro confronti". Si tratterebbe inoltre di un intervento "illogico" che creerebbe "una disparità di trattamento tra le banche e le assicurazioni e le altre imprese".
"Proprio perché non si motiva se non per altro che per esigenze di cassa - ha spiegato il direttore generale dell’Abi - potrebbe inoltre far riemergere dubbi da parte dell’Unione europea". Potrebbe, infatti, apparire come "un aggiramento del divieto delle banche centrali di finanziare il Tesoro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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