Pirelli, più Tronchetti con l'addio di Brembo

Mtp-Camfin sale al 25%, ma punta al 29,9%

Pirelli, più Tronchetti con l'addio di Brembo
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In Pirelli se ne va Brembo, ma si rafforza Marco Tronchetti Provera (in foto). Nell'ambito dell'operazione che, martedì sera, ha visto la società dei freni cedere la sua intera quota del 5,58% per un corrispettivo di 282,9 milioni (5,07 euro per azione), infatti, il gruppo Mtp-Camfin ha rafforzato la presa sulla società degli pneumatici, acquistando un altro 2,5% che la proietta dal 22,8 al 25,3% del capitale.

Molto probabilmente però non sarà finita qui: i consigli d'amministrazione di Mtp e Camfin, le holding riconducibili a Tronchetti, hanno autorizzato ulteriori acquisti su Pirelli fino alla soglia del 29,9 per cento nel corso dei prossimi due anni. L'obiettivo è rafforzare il ruolo di Camfin e Mtp «quali azionisti stabili e ribadendo la fiducia e l'impegno nel sostenere i progetti industriali di Pirelli», sottolinea il comunicato che annuncia l'operazione. L'addio di Brembo, del resto, ha comportato lo scioglimento del patto di sindacato con Tronchetti, che assicurava alla rappresentanza dei soci italiani una quota del 29% e una minoranza di blocco in assemblea. Una circostanza, peraltro, rafforzata dal recente intervento del governo italiano attraverso le prescrizioni del golden power, che avevano di fatto azzerato ogni velleità dei cinesi di Sinochem (tuttora primi azionisti con il 37%), consegnando ai consiglieri italiani il potere di esprimere l'amministratore delegato e l'ultima parola su tutte le decisioni più strategiche.

Intanto, il giorno dopo l'uscita di Brembo dal capitale di Pirelli il titolo della società degli pneumatici è sceso in Piazza Affari del 2,4% a un prezzo di 5,21 euro; lieve rialzo, invece, per il gruppo del patron Alberto Bombassei che ha guadagnato uno 0,49% a quota 9,72 euro.

Una mossa che è stata promossa dagli analisti: secondo Equita, «è positiva per Brembo», evidenziando che il gruppo «registra una plusvalenza netta di circa 70 milioni di euro», riducendo il «debito a 0,2 miliardi e aumentando ulteriormente la potenza di fuoco per investimenti ben oltre un miliardo».

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