Un'inchiesta fa tremare la Banca popolare di Vicenza. Il presidente dell'istituto Gianni Zonin, noto imprenditore nel settore del vino, e l’ex direttore generale Samuele Sorato sono finiti sotto indagine per "aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza". Condotte che sarebbero state commesse fino a dicembre 2014. Dopo che, nelle settimane scorse, erano giunti in procura esposti da parte di correntisti, il pm di Vicenza Luigi Salvadori ha fatto scattare oggi una raffica di perquisizioni in tutto il Paese. Nel mirino della Finanza sono finiti la sede amministrativa e legale del capoluogo berico dell’istituto e gli uffici direzionali di Milano, Roma e Palermo.
Il filone principale dell’inchiesta della magistratura sulla Banca Popolare di Vicenza, che conta ben 117mila soci, fa seguito ad una ispezione compiuta dalla Bce. Azioni della banca acquistate tramite finanziamenti, per 975 milioni di euro, sarebbero stati erogati agli azionisti dallo stesso istituto di credito, in misura tale da costituire violazione delle norme del diritto bancario. "La banca - è l'ipotesi investigativa - avrebbe finanziato un quarto del suo stesso capitale azionario (circa 4 miliardi di euro), superando i limiti consentiti".
L’indagine della magistratura riguarda anche una sovrastima del prezzo delle azioni della Banca, che ha determinato numerose proteste degli azionisti, e che nell’ultima semestrale, avrebbe indotto i vertici a svalutare i crediti considerati deteriorati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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