Ritirato un milione di auto: occhio a questi modelli Mercedes

Un manicotto di gomma alla base di un problema al servofreno di alcuni modelli Mercedes prodotti tra il 2004 e il 2015 richiamati dalla casa madre

Ritirato un milione di auto: occhio a questi modelli Mercedes

Mercedes-Benz ha annunciato che nelle prossime settimane richiamerà nelle sue officine quasi un milione di vecchi modelli d'auto a causa di possibili problemi ai freni. A renderlo noto è stata l'agenzia di stampa tedesca Dpa, che ha citato l'autorità automobilistica Kba. I modelli interessati sono stati prodotti tra il 2004 e il 2015 e circa 70.000 di loro sono in Germania. Secondo Dpa, il problema è legato alla corrosione del servofreno che può portare a un'interruzione del collegamento tra il pedale e il sistema frenante.

Inizialmente, sembrava che i modelli a dover essere richiamati erano 300mila, riferiti ad automobili costruite tra il 2006 e il 2012, destinate principalmente al mercato americano e canadese. Il manicotto messo sotto accusa è un piccolo pezzo di gomma che trattiene umidità e acqua. A lungo andare, questi due elementi possono portare alla corrosione del servofreno e, quindi, a un malfunzionamento del sistema frenante. Tra le autovetture che sono state richiamate già dallo scorso 27 maggio ci sono alcuni modelli Amg, sigla che caratterizza le vetture più sportive della casa automobilistica tedesca, ma anche alcuni modelli di suv Gl e Ml.

I proprietari delle vetture coinvolte verranno contattati da Mercedes-Benz e invitati a portare l'automobile nell'officina indicata per effettuare i controlli necessari a verificare lo stato dell'impianto frenante. Nel caso in cui dovessero essere riscontrate anomalie, l'officina provvederà alla sostituzione gratuita per il proprietario dell'auto. Nel caso, invece, non vengano riscontrati problemi, la vettura potrà continuare a circolare per altri due anni, prima di dover essere sottoposta a un ulteriore controllo che ne verifichi l'affidabilità.

Non è una pratica rara quella di

richiamare le vetture per effettuare verifiche e controlli di sicurezza. Di recente, anche Ferrari è stata costretta allo stesso protocollo per alcuni veicoli prodotti in Italia e destinati al mercato cinese.

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