La "promessa sposa" di Prysmian finisce nel mirino della giustizia Usa

Aperto un fasciolo sull'americana General Cable. Rischio multa

La "promessa sposa" di Prysmian finisce nel mirino della giustizia Usa

La preda di Prysmian, l'americana General Cable, è finita nel mirino del Dipartimento di Giustizia Usa che sta indagando per violazioni del Foreign Corrupt Practices Act. Nel dicembre 2016 il gruppo statunitense aveva stipulato un accordo di «non prosecution» per risolvere un'indagine di corruzione, sborsando 20,5 milioni di dollari a gennaio 2017. Poi, alla fine dell'anno scorso, è finito nel mirino di Prysmian che ha annunciato l'acquisizione del 100% della società americana di cavi per 3 miliardi di dollari.

Il sigillo all'operazione è atteso entro il terzo trimestre del 2018, manca solo l'approvazione del Committee on Foreign Investment degli Stati Uniti. Ci sono rischi per le nozze? Gli analisti di Mediobanca Securities, basandosi sul file alla Sec pubblicato nel dicembre scorso, sottolineano che la fusione è sottoposta al soddisfacimento o alla rinuncia di particolari condizioni tra le quali viene citato «un periodo di 30 giorni da quando la società fornisca nota scritta al Dipartimento di Giustizia della fusione, in accordo con il non-prosecution agreement, datato 22 dicembre 2016». Un fattore chiave che metterebbe potenzialmente a rischio l'accordo potrebbe essere una multa da parte del Dipartimento che dia luogo a un «effetto avverso materiale». Termine che indica, spiegano gli specialisti, un qualsiasi cambiamento, effetto, evento, accadimento o sviluppo che sia materialmente avverso alle condizioni finanziarie, alle attività o ai risultati di General Cable e delle sue controllate.

Intanto il titolo Prysmian ha chiuso la seduta di ieri

con un -2,28% a 24,8 euro. Lo scorso 22 maggio l'ad, Valerio Battista, ha venduto parte delle 473.299 azioni ordinarie assegnategli in forza del Long Term Incentive Plan 2015-2017 deliberato dall'assemblea dell'aprile 2015.

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