Hanno tra i 15 e i 29 anni e non studiano né cercano un'opportunità di lavoro. Sono i Neet, un esercito di giovani che in Italia costituiscono il 26% della popolazione in quella fascia d'etè, una percentuale di molto superiore rispetto a quella degli altri Paesi Osce.
È proprio il rapporto Osce "Uno sguardo sull'istruzione" presentato questa mattina a Roma a lanciare l'allarme, mettendo in chiaro che la situazione in Italia non è di certo rosea, ed è tanto più grave in Campania, Sicilia e Calabria, dove un giovane su tre è un Neet.
Peggio di noi fa soltanto la Turchia, dove il dato raggiunge il 28%. Ben lontani i Paesi Bassi e la Danimarca con un tasso dell'8%, seguiti dalla Svizzera (9%), dalla Germania (10%) e dall'Austria (11%).
I corsi di formazione in Italia sono disertati anche dagli adulti tra i 25 e i 64 anni. La percentuale italiana è tra le più basse dei Paesi Ocse. Dopo l'Italia che raggiunge appena il 19% ci sono la Turchia e la Grecia. La media di partecipazione negli altri Paesi è, invece, del 39%.
608px;">La maglia nera italiana arriva anche per la spesa pubblica complessiva per il settore dell'istruzione nel 2014. Roma ha riservato il 7,1% dei fondi pubblici al ciclo compreso tra la scuola primaria e l'università.
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