Il Garante soccorre Renzi: "Sciopero Rai illegittimo"

Primo via libera ai tagli da 150 milioni di euro. Gubitosi promette: "Faremo anche noi sacrifici". Ma la Cgil: "Avanti con lo sciopero"

Il Garante soccorre Renzi: "Sciopero Rai illegittimo"

Continuano le polemiche sulla Rai e sui 150 milioni di euro chiesti dal governo come contributo ai sacrifici richiesti al Paese e approvati oggi dalle commissioni del Senato. Com'è noto a Viale Mazzini le sigle sindacali (tutte) hanno alzato gli scudi, annunciando uno sciopero dei dipendenti per l'11 giugno, ultimo giorno utile prima dell'inizio dei Mondiali di calcio. La tesi dei sindacati è questa: i tagli decisi dal governo sono incostituzionali e vanno a colpire posti di lavoro. Due giorni fa il presidente del Consiglio ha definito lo sciopero "umiliante". Intanto si infiamma la polemica, con Susanna Camusso che alza il livello dello scontro e ribadisce: avanti con lo sciopero.

In un'intervista al Corriere il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi, dice a chiare lettere che lo sciopero è un errore: "La Rai fa parte del sistema. Ci è stato chiesto un sacrificio, e noi lo faremo. La Rai deve lavorare ancora di più per essere promotrice del cambiamento che il Paese chiede e di cui può e deve essere parte. Io poi vengo dal privato; sono abbastanza alieno dal concetto di sciopero per una richiesta dell'azionista".

E in merito all’Usigrai, il sindacato interno di Viale Mazzini, che teme che il decreto del governo sia per Gubitosi un lasciapassare per ridimensionare il personale, Gubitosi spiega: "Non credo di aver bisogno di un lasciapassare. Stiamo lavorando alla revisione del piano industriale che ha già ridotto il personale: dal 2013 sono uscite 700 persone. La Rai va ringiovanita. Abbiamo una popolazione anziana; fa parte del piano e della natura delle cose ridurre una parte della popolazione più anziana e assumere, anche se in numero minore, dei giovani".

Ma da dove arriveranno i 150 milioni di taglio chiesti dal governo? Dalla quotazione di Rai Way che, osserva Gubitosi, è già operativa: "Abbiamo selezionato un gruppo di banche, di advisor. Chiudere entro l'anno è un programma ambizioso ma raggiungibile". Altri risparmi dovrebbero arrivare dalle sedi regionali: "Preferisco parlare non di tagli ma di ottimizzazione, di crescita. In questi due anni i costi di esercizio della Rai sono scesi di quasi cento milioni l'anno. Abbiamo riportato la Rai in attivo nonostante il continuo calo della pubblicità e il mancato adeguamento del canone. Abbiamo ridotto i costi esterni, tagliato cose storiche, creando anche frizioni con alcuni personaggi interni; e abbiamo investito in tecnologia. La digitalizzazione della Rai era il titolo di un libro ancora da scrivere, ora è un fatto".

Gubitosi spiega infine di non avere mai incontrato il premier Matteo Renzi: "In passato ho chiesto di vederlo per presentargli il piano in corso. Ne ho poi parlato con altri esponenti del governo. Quando lo riterrà opportuno ci incontreremo e gli presenterò la situazione".

Camusso: avanti con lo sciopero

"Noi insistiamo, uno sciopero si fa o meno - ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, nella conferenza stampa con Uil e Cisl al teatro delle Vittorie - se cambiano le condizioni. Al momento non credo che queste condizioni previste dal decreto siano cambiate". La Camusso ritiene "grave" che il premier Renzi abbia parlato dello sciopero dei dipendenti Rai come di uno "sciopero umiliante". Il segretario generale della Cgil si chiede: "Cosa umilia? I lavoratori manifestano con lo sciopero il loro dissenso". E ribadisce che "il governo in questo caso è la controparte".

Molto duro anche il commento di Luigi Angeletti (Uil): "Il premier, che è bravissimo a fare le caricature, si comporta come un pessimo amministratore delegato dell’azienda pubblica Rai. Ha fatto bene a dire che è dei cittadini, lui dovrebbe per questo amministrarla ma è il peggiore amministratore".

Alla conferenza stampa avrebbero dovuto partecipare tutti e tre i leader delle confederazioni sindacali, ma Raffaele Bonanni (Cisl) non è presente al teatro Delle Vittorie.

Sulla diatriba è intervenuta anche l'Autorità di garanzia per gli scioperi. "Lo sciopero indetto dai sindacati Rai per il prossimo 11 giugno è illegittimo.

Secondo quanto apprende l’Agi, infatti, la Commissione di Garanzia sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali ha appena deliberato l’illegittimità dell’agitazione nell’azienda pubblica.

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