Rallenta la crescita della Germania. A rischio l'intera eurozona

Molti tedeschi si schierano contro la politica del rigore di Angela Merkel unendosi all'appello della comunità internazionale

Rallenta la crescita della Germania. A rischio l'intera eurozona

Qualcosa si è inceppato in Germania. Il suo pil dimunisce e le spese continuano a crescere. Come sottolinea Repubblica ormai il 2% promesso dal governo di Angela Merkel per il 2015 è poco più che un miraggio. Una stima realistica parla di un più modesto 1,2% di crescita. E secondo l'Fmi esiste un 40% di probabilità che l'economia tedesca entri in una fase recessiva, a causa della filosofia troppo rigorista. Mancano gli investimenti a sostegno di un mercato interno, quello tedesco, sempre più debole. Il mantra è sempre quello: "Il pareggio del bilancio non va abbandonato, più debiti tedeschi non porterebbero a più crescita italiana, francese, spagnola o greca". L'indebitamento viene percepito come il fantasma più spaventoso per il futuro della nazione tedesca. Il rigore interno si è sempre retto su un export fiorente, ma la flessione dei mercati europeo e cinese lo ha minato alle fondamenta.

Allo stato attuale la Repubblica Federale non può sostenere ancora a lungo la sua politica di welfare senza ricorrere all'indebitamento sui mercati finanziari. Proprio le spese assistenziali sono in costante aumento, di pari passo con il tasso di disoccupazione frutto dei mini jobs e della debolezza del mercato interno. I debiti dei Comuni sono raddoppiati in dieci anni raggiungendo la cifra di 50 miliardi di euro. Le infrastrutture, perno industriale dei Land tedeschi, sono spesso fatiscenti e da anni hanno bisogno di un riammodernamento. La Germania continua ad aspettare la sua linea ferroviaria ad alta velocità. Tutto bloccato in attesa che la Merkel faccia un passo indietro sulla politica del rigore.

Tutti le chiedono di cambiare rotta: il Fondo Monetario Internazionale, l'amministrazione Obama, gran parte dell'Europa. Pochi giorni fa anche la Confindustria tedesca si è unita all'appello per degli "investimenti pubblici urgenti per garantire ripresa e competitività". Si rischia l'implosione della zona euro.

Secondo Wolfgang Muenchau dello Spiegel online "serve un'iniezione di miliardi per l'eurozona, i nostri politici invece le iniettano il veleno delle loro teorie, non capiscono che con meno domanda di Cina e Ue il trucco dell'export salva-Germania non funziona più, e Berlino rende sempre più verosimile una fine dell'euro".

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