Tim punta a stare fuori dalla rete. E programma per marzo un'opzione dividendo. In vista della cessione di NetCo l'ad Pietro Labriola, commentando i dati e il piano industriale al 2025, ha escluso che la società, in caso di cessione dell'asset, possa restare con una quota minoranza. La way out sarà al 100%. «Strategicamente e industrialmente mantenere una quota di minoranza nella rete non sembra essere una opzione valida», ha detto Labriola spiegando che «il quesito da porsi è il perché Telecom dovrebbe spogliarsi di ogni tipo di diritto di veto o di voto. In quel caso ha senso solo se si immagina che da questa partecipazione un domani ci possa essere un upside» ma «sono temi che vanno affrontati nelle sedi corrette».
Un'ipotesi, quella della permanenza di Tim nel capitale della rete, che era circolata nei giorni scorsi sull'idea che il Mef potesse fare una contro offerta su NetCo a braccetto con la società stessa. Al momento, dunque, resta sul tavolo la proposta non vincolante avanzata dal fondo Kkr che sarà esaminata nel cda del 24 febbraio. E la società ribadisce che si va avanti con la strategia: migliorare le operations e ridurre l'indebitamento.
La vendita della rete «scatenerà un effetto domino perché è chiaro che sarà più difficile far parte di un consolidamento di mercato, in quel caso», ha previsto Labriola, ritenendo che «il consolidamento possa essere intramercato o intermercato. In ogni caso, la priorità di quest'anno è la suddivisione dell'azienda nelle varie business unit per aumentare le opzionalità, creando un terreno di gioco per cogliere al volo opportunità migliori per gli azionisti». In quest'ottica, per il top manager, Tim Enterprise «è meno problematica dal punto di vista delle efficienze, in prospettiva offre maggiori opportunità di crescita» rispetto al consumer. In merito alle ipotesi di fusione e acquisizione Labriola ha poi ribadito di «tenere sempre d'occhio le opportunità».
Pur chiudendo il 2022 in rosso Tim non esclude a priori un dividendo per le risparmio.
«I risultati del 2022 saranno negativi, considerando l'annullamento della fiscalità differita - spiega il direttore finanziario Adrien Calaza - ma una decisione su versamento o meno agli azionisti di risparmio» sarà presa il 15 marzo al cda per il bilancio.
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