La rete di Wind Tre diventa svedese

I cinesi restano soci, ma cedono il 60% dell'infrastruttura a un fondo di Stoccolma

La rete di Wind Tre diventa svedese
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Grosso colpo nel mercato delle telecomunicazioni italiano. Il fondo svedese Eqt Infrastructure ha chiuso l'accordo per acquisire il 60% della società di nuova costituzione che possiederà e gestirà la rete mobile e fissa di Wind Tre. Il nuovo soggetto avrà un valore di 3,4 miliardi di euro e vedrà, come azionista di minoranza con il 40%, anche l'attuale proprietario di Wind Tre: il conglomerato cinese, con sede a Hong Kong, CK Hutchinson. Il valore attribuito comprende l'esborso per l'acquisto e una parte del debito di Wind Tre.

L'operazione, in cantiere da tempo, sarà soggetta ad approvazione dell'Antitrust (viste le dimensioni in gioco dovrebbe esprimersi l'authority dell'Ue) ed è soggetta alla procedura Golden Power, ossia vista la strategicità dell'asset lo Stato italiano potrebbe intervenire se dovesse ravvisare problematiche per l'interesse nazionale. Da quanto trapela, però, Eqt prima di muoversi avrebbe già provveduto a informare il governo. L'acquirente, in ogni caso, prevede di superare tutti i passaggi e chiudere al massimo entro sei-nove mesi.

Il succo dell'affare è dividere la società dei servizi dall'infrastruttura. Un po' quello che cerca di fare anche Tim con la cessione della sua rete. Da un lato, infatti, c'è un mercato dei servizi che si sta espandendo con l'avvento del 5G e i servizi di telefonia che offrono margini sempre più risicati. Dall'altra lo scorporo della rete permette di trovare investitori per gli onerosi interventi di potenziamento e manutenzione dell'infrastruttura.

Nella nota del fondo svedese si specifica che «la nuova società fornirà servizi di connettività wholesale a Wind Tre e ad altri operatori di telefonia mobile italiani, «diventando il principale player per copertura e capacità di rete mobile del Paese». Eqt spiega, poi, che Wind Tre aveva una «rete all'avanguardia, che alla fine del 2022 già copriva circa il 67% dell'Italia con ricezione 5G». Francesco Malvezzi, managing director e head of Italy del team di advisory di Eqt Infrastructure, ha detto che la società crede nella «logica strategica di separare le infrastrutture e i servizi degli operatori di telefonia mobile».

Nella nuova società confluiranno 2mila dei 6.500 dipendenti di Wind Tre. Al momento non sono previsti tagli, ma la cosa comunque preoccupa i sindacati. Tanto che c'è già stato uno sciopero dei lavoratori il 4 maggio, che ha anticipato quello generale del 6 giugno per richiamare l'attenzione del governo.

L'ad della società appena costituita sarà Benoit Hanssen, già in Wind Tre: «Siamo orgogliosi di essere il primo operatore in Europa ad aver progettato una transazione così innovativa». L'idea sembra quella di partire dall'Italia per espandersi in tutta Europa. Ed Eqt Infrastructure, una società di investimenti globale con 119 miliardi di euro di asset, guiderà le varie fasi.

Intanto, Wind Tre ha annunciato di aver rilevato il 70% di Rad, una società

specializzata in soluzioni di cybersicurezza. «L'acquisizione di Rad» afferma Gianluca Corti, ceo di WindTre, rappresenta la volontà dell'azienda di «offrire servizi sempre più evoluti e diversificati, anche in ambito B2B».

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